ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Malasanità, bilanci zavorrati dai risarcimenti. Speso mezzo miliardo in 12 anni

Trend in crescita e la situazione può peggiorare. La Regione vuole tornare al sistema assicurativo

Firenze, 19 febbraio 2023 - In dodici anni la Toscana ha speso quasi mezzo miliardo in risarcimenti e indennizzi (stragiudiziali e giudiziali) per casi di malasanità. Per l’esattezza dal 2010 al 2022 sono stati liquidati dalla Regione sinistri per 421 milioni e 34.000 euro (cifra nella quale sono compresi i costi per le istruttorie). I risarcimenti pesano sempre di più sui bilanci regionali (che piangono), un costo enorme e costantemente in crescita mentre è in diminuzione il numero complessivo delle richieste. Dai 20 milioni finiti in passività nel bilancio del 2013 si è passati ai 60 milioni dello scorso anno (e il bilancio non è ancora chiuso, dunque i flussi potrebbero essere incompleti), con il picco di oltre 68 milioni nel 2019. Meno sinistri, ma più onerosi per le casse regionali: nel 2022 sono state aperte 874 pratiche dal Centro regionale del rischio clinico contro le 1.567 del 2012. Una questione, quella dei risarcimenti, che preoccupa il governatore Eugenio Giani e il vertice della sanità toscana.

Per questo si cerca di correre ai ripari. Se l’aumento dei costi risarcitori era stato spunto perché le Regioni abbandonassero le assicurazioni con premi sempre più esosi e – risparmiando quelle cifre – si fosse passati alle autoassicurazioni in base alle quali ciascuna azienda sanitaria – dal 2010 – ogni anno ha accantonato cifre pari a quanto speso nell’anno precedente, ora il sistema non funziona più. Il meccanismo è fuori controllo, così come le spese. E la situazione potrebbe peggiorare: il trend di crescita, purtroppo, è un pessimo indizio. Questo rischio è concreto perché il sistema non tiene conto dei danni catastrofali che, purtroppo, si possono verificare (come un errore grave che causi la morte di più di un paziente). Per questo il direttore generale dell’assessorato alla sanità, Federico Gelli – che da parlamentare nel 2017 ha firmato la legge in materia di sicurezza delle cure e di responsabilità professionale dei sanitari – sta lavorando al potenziamento della struttura che lui guida perché possa dotarsi di professionisti che gestiscano le pratiche con il supporto di un attuario: una figura chiave che si occupi di prevedere l’andamento futuro di questo costo variabile, disegnando realtà nel breve, medio e lungo periodo. Inoltre si dovrà cambiare anche sistema assicurativo.

Applicando un modello misto: le aziende che vorranno potranno mantenere autoassicurazioni accollandosi spese per danni limitati a un’entità da stabilire (non oltre i 100.000 euro), mentre per i danni catastrofali potrebbe entrare in gioco un broker che accrediti le migliori compagnie di assicurazione. Inoltre per rafforzare la gestione degli errori dovrà esere potenziato il Centro regionale del rischio clinico che è senza un responsabile da troppi anni.

Il governatore Giani sta esaminando il profilo di un professionista.