REDAZIONE CRONACA

Rissa all'uscita della discoteca, morto ragazzo di 24 anni. Tre arresti

Il giovane, Filippo Limini, sarebbe stato prima colpito da calci e pugni in un parcheggio e poi investito da un'auto. Monsignor Boccardo: "Gesto disumano"

Uno dei ragazzi arrestati (foto Crocchioni)

Uno dei ragazzi arrestati (foto Crocchioni)

Spoleto (Perugia), 16 agosto 2020 - Tragedia la notte prima di Ferragosto a Bastia Umbra (Perugia) dove un ragazzo di 24 anni, Filippo Limini, originario di Spoleto (Perugia), è morto a seguito di una rissa all’uscita di una discoteca - che si chiama Country Café -  nella zona del Polo commerciale Giontella, sembra prima picchiato e poi investito da un’auto.

I carabinieri - guidati dal tenente colonnello Marco Vetrulli -  hanno arrestato tre persone. La procura procede per rissa aggravata dal numero di persone e dall'assunzione di alcool e per omicido preterintenzionale. 

Il parcheggio dove è stato ucciso Filippo Limini (nel riquadro)
Il parcheggio dove è stato ucciso Filippo Limini (nel riquadro)

La rissa avrebbe coinvolto due gruppi di giovanissimi che stavano festeggiando il Ferragosto in una nota discoteca della zona: uno proveniente da Spoleto di cui faceva parte la vittima, l’altro di Bastia ma probabilmente si tratta di ragazzi di origine straniere. Il 24enne sarebbe stato prima colpito da calci e pugni in un parcheggio poco distante e poi investito dall’auto, guidata da un ragazzo albanese di 19 anni, che è passata per due volte sopra il corpo del ragazzo: inizialmente in retromarcia. Sul posto un’ambulanza del 118 che non ha potuto fare nulla. Il ragazzo è morto sull’asfalto.

Sembra che gli investigatori siano al lavoro anche sulle immagini che potrebbero aver ripreso alcune telecamere della zona. L’area dove è avvenuto l’omicidio è, in particolare, un parcheggio, attualmente transennato dalle forze dell’ordine, accanto al palazzetto dello sport. Proprio lì, negli anni scorsi, un ragazzino morì mentre, con alcuni amici, si stava arrampicando sulla rete che era improvvisamente ceduta. Sull’asfalto, dove il 24enne è morto, gli amici hanno messo dei fiori per ricordare la tragedia.

Sul posto anche il pubblico ministero di turno, il dottor Paolo Abbritti e il medico legale Marta Bianchi che ha svolto un primo esame esterno del cadavere del giovane. Sarà però l’autopsia a chiarire l’esatta dinamica del delitto: se il giovane sia stato investito una o due volte.

SERATA ANNULLATA - Il Country Café, il locale di Bastia Umbra dove hanno trascorso la serata i ragazzi coinvolti nella rissa e nella morte di Filippo Limini “pur non essendo coinvolto direttamente nei tragici fatti accaduti nella notte del 14 agosto” comunica che annullerà la serata del 15 “nel rispetto della giovane vittima si unisce al cordoglio e porge le più sentite condoglianze”.

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CELEBRAZIONI DELL'ASSUNTA, UN PENSIERO PER FILIPPO LIMINI - Durante le celebrazioni dell'Assunta a Spoleto  monsignor  Boccardo ha avuto un pensiero per il giovane spoletino ucciso davanti  ad una discoteca. "Il nostro mondo materialista – ha detto - ha come tolto a tanti l'anima e il cuore, ha privato di quei buoni sentimenti che fanno la vita e costruiscono la convivenza in una città, in un paese, in un palazzo o in una casa: la bontà, la solidarietà, il perdono, la magnanimità, lo sguardo e il giudizio benevoli, il rispetto, la cortesia, la sincerità, l'amicizia. Al contrario, anche nella nostra bella Spoleto, si moltiplicano le polemiche gratuite, l’animosità, la malizia nello sguardo e nel giudizio sugli altri, il pettegolezzo, la litigiosità, la prepotenza delle parole e dei gesti, la mancanza di rispetto, l'inimicizia. E tutti stiamo peggio, mentre la società si imbarbarisce e la gente sembra come impazzita. Esempio ulteriore di questo progressivo e tragico imbarbarimento sociale è l’omicidio di un giovane di Spoleto, avvenuto questa notte davanti ad una discoteca di Bastia Umbra. Di fronte a tali gesti disumani si rimane senza parole, ma non si può rimanere indifferenti ed inerti. Il canto di Maria ci apre ad una nuova prospettiva del vivere, perché ci ricorda le parole di una donna che ha trovato forza non nella potenza o nella ricchezza ma in una fede semplice che le ha permesso di pronunciare il suo sì".

 

Eri. Pon.