Rivolta nel carcere di Trieste, 5 persone portate via in ambulanza. Polizia in tenuta antisommossa

I detenuti si sono asserragliati, appiccando il fuoco a lenzuola e altri oggetti. Urla dalle sbarre: “Siamo costretti a dormire per terra”. La polizia ha lanciato gas lacrimogeni: scontri

Il carcere di Trieste Ernesto Mari

Il carcere di Trieste Ernesto Mari

Trieste, 11 luglio 2024 – Firenze, Viterbo e ora Trieste. Ancora una rivolta nelle carceri italiane: l’ultima nel capoluogo friulano culminata con 5 persone (probabilmente detenuti) portate via in ambulanza. Lo riporta il quotidiano locale Il Piccolo. Un gruppo di carcerati oggi si è asserragliato dentro l’istituto penitenziario Ernesto Mari, incendiando arredi e lenzuola. Le forze dell’ordine hanno lanciato gas lacrimogeni. Almeno un detenuto è rimasto intossicato. Non sono chiare le condizione degli altri 4 portati in ospedale.  

Sono un centinaio i detenuti insorti: 260 quelli ospitati attualmente nella struttura che ha una capienza di 150 persone. I  detenuti attraverso le sbarre delle finestre hanno urlato più volte di essere costretti a dormire a terra, su materassi con cimici.  

C’è stato un primo tentativo di mediazione tra agenti in strada e detenuti, anche il responsabile carcere della Camera penale Enrico Miscia e la garante per i detenuti Elisabetta Burla hanno provato ad avviare un negoziato ma niente. Le forze dell'ordine, in tenuta anti-sommossa, hanno fatto irruzione nella struttura e sembra che ci siano stati scontri.  Via del Coroneo e le strade limitrofe sono state chiuse e sono state allontanate tutte le persone che si trovavano in strada.

La situazione difficile all'interno del carcere di Trieste (solo uno dei tanti sovraffollati) è stata segnalata più volte nei mesi scorsi.