Prato, 9 novembre 2018 - «È assurdo pensare che ci siano persone che ti spiano. Che cercano in maniera ossessiva informazioni su dove abiti o dove esci. Perché il problema non sono mica le foto prese dai social... Il problema è che sembra che siano intenzionati a piombarti davanti da un momento all’altro. Che ci vogliano saltare addosso quando usciamo dal supermercato o mentre stiamo per rientrare a casa». Anche Chiara La Porta, 27enne esponente pratese di Fratelli d’Italia, nonché dirigente nazionale del partito, è rimasta coinvolta nella vicenda delle fotografie di ragazze toscane prese dai social network e pubblicate su un sito porno. Una storia che ha portato già a numerose denunce alla polizia postale e ha sconvolto la vita di tante giovani donne che adesso vivono con la preoccupazione di potere essere seguite o controllate. ‘Chiara, politica pratese, qualcuno la conosce?’: da questo post, seguito dalla pubblicazione di ben 29 fotografie, è iniziato l’incubo della 27enne pratese, che adesso chiede giustizia per lei e per tutte le donne finite su questo sito. Perché in alcuni casi, oltre alle immagini, sono state pubblicate sul portale anche le generalità delle ragazze: come nome, città di residenza e lavoro. «All’inizio ho pensato a uno scherzo – commenta La Porta – Credevo che qualche avversario politico volesse vendicarsi con un gesto di cattivo gusto. Ma poi, una volta sul sito, ho scoperto che la vicenda era molto seria. Ho letto i commenti pesanti, offensivi. Sono rimasta sbalordita, non pensavo che qualcuno potesse arrivare a tanto.
Ma lì ho capito che dovevo subito andare a sporgere denuncia». Nelle foto pubblicate sul sito, Chiara viene immortalata mentre è in costume, in abito da sera e a cena assieme alle amiche. Momenti privati pubblicati su Facebook e Instagram, ma riservati solo alla cerchia delle amicizie sul web. Eppure, nonostante le restrizioni sulla privacy, quelle immagini sono finite nelle mani sbagliate e diventate di dominio pubblico. Anche alcune amiche di La Porta sono rimaste coinvolte nella vicenda e la sensazione che provano adesso è quella di sentirsi osservate. «Alcune sono molto preoccupate – conclude La Porta – iniziano ad avere il timore di fare brutti incontri. Essere costrette a vivere con la paura è assolutamente inaccettabile. Abbiamo organizzato un gruppo WhatsApp con circa 60 ragazze che hanno già denunciato. Ci stiamo facendo forza a vicenda. Vogliamo andare fino in fondo. Chi è capace di catalogare le donne come se fossero delle bestie non deve passarla liscia. Nessuna di noi dovrà più sentirsi violata nella propria vita privata».