LISA CIARDI
Cronaca

Rsa in Toscana, allarme rosso: la retta per le famiglie sale di 13 euro al giorno

Incontro in Regione con i rappresentanti di cooperative e sindacati. "Il quadro è insostenibile, dal 1° gennaio scatterà il rincaro". I gestori pubblici e privati ascoltati oggi in Commissione sanità

Firenze, 24 novembre 2022 - La crisi delle Rsa in Toscana approda nuovamente in Regione. Mentre i gestori annunciano, da gennaio, l’aumento di 13 euro al giorno della quota sociale a carico delle famiglie. Non si attenuano le difficoltà delle Residenze sanitarie per anziani che, a partire dalla pandemia, sono state al centro di continue proteste dei gestori, fra aumenti dei costi e appesantimenti dei carichi di lavoro. Lunedì l’assessora regionale al Sociale, Serena Spinelli, e il direttore generale dell’assessorato alla Sanità, Federico Gelli, hanno incontrato i rappresentanti di Uneba, Anaste, Arat, Arsa, Agespi, Confcooperative-Federsolidarietà Toscana e Confcooperative-Sanità Toscana, Aiop e Arep, mentre ieri e martedì il Comitato gestori Rsa private della Toscana ha protestato davanti al Consiglio regionale.

Oggi infine l’audizione generale in Commissione sanità. "Le nostre strutture stanno affrontando un’emergenza sul piano gestionale e finanziario, ma anche per la carenza di infermieri e di personale addetto all’assistenza – spiegano dal Comitato gestori Rsa private della Toscana -. È una situazione grave, che tocca sia i lavoratori, discriminati negli stipendi rispetto ai dipendenti pubblici impiegati in analoghi servizi sociosanitari, sia le famiglie, chiamate a sostenere gli aumenti dei costi dei ricoveri per la quota di parte sociale. Le spese che stiamo affrontando, oltre al caro bolletta e all’inflazione, hanno reso il quadro insostenibile. Faremo certificare la situazione gestionale da un ente terzo, per poi intraprendere tutte le iniziative necessarie. Nel frattempo, dal 1° gennaio 2023, dovremo aumentare di circa 13 euro la quota di parte sociale a carico delle famiglie, che la Regione aveva calcolato e indicato ai Comuni, molti anni fa, in 53,32 euro".

A ribadire la necessità dell’aumento di 13 euro anche Alberto Grilli, presidente di Federsolidarietà Toscana, e Anna Batini, coordinatrice di Confcooperative-Sanità Toscana. "Nell’incontro di lunedì - dicono - l’assessore Spinelli e il direttore Gelli hanno manifestato consapevolezza della situazione in cui versano le Rsa. Verificheranno i margini di manovra economica, sia per la richiesta di ristoro da parte delle Associazioni per gli ultimi sei mesi del 2022, sia per la revisione della quota sanitaria, che in undici anni ha avuto un solo euro di aumento".

Intanto ieri la consigliera Elisa Tozzi (gruppo misto-Toscana Domani) ha presentato in Consiglio regionale un ordine del giorno per intervenire a sostegno delle Rsa nel prossimo bilancio, ma l’atto è stato bocciato. "Non avrebbe avuto senso votare il documento a un giorno dall’audizione delle Rsa in Commissione sanità – ha detto il presidente della Commissione stessa, Enrico Sostegni (Pd) -. Obbiettivo dell’incontro è mettere per la prima volta allo stesso tavolo tutti i soggetti, nella consapevolezza dell’estrema complessità del tema. Le questioni da affrontare sono molte: i rincari, le Asp che hanno una gestione ancora più penalizzante, la carenza di soldi da parte dei Comuni, l’arrivo di alcune grandi strutture".

In Commissione verranno ascoltati i gestori delle Rsa pubbliche e private, Legacoop e Confcooperative, ma anche i sindaci di San Miniato, Cascina e Volterra, che hanno manifestato specifici problemi relativi alle Asp. "Vorremmo capire come mettere insieme tutte le esigenze – conclude Sostegni – in modo da poter studiare una risposta organica". Secondo i dati forniti dai gestori, in Toscana ci sono 322 Rsa, con 11mila posti letto accreditati su 12.800 autorizzati. Le quote sanitarie effettivamente erogate dalle Asl sono circa 10mila al giorno. Nel complesso l’assistenza coinvolge a vario titolo oltre 90mila persone fra gli anziani ospitati, le rispettive famiglie, i lavoratori, i familiari e gli occupati dell’indotto.