Firenze, 2 settembre 2023 – Pace fatta tra la Regione e i gestori delle Rsa toscane. Dopo mesi di trattative, proteste e minacce di dover aumentare le cifre a carico delle famiglie, ieri è stato sancito l’accordo che definisce i rapporti fra le parti fino al termine della legislatura. A firmarlo, il governatore Eugenio Giani e i rappresentanti toscani dei gestori delle residenze per anziani: Agespi, Arat, Arsa, Aret, Anaste, Uneba, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoop, Agci, Aiop Rsa, Diaconia Valdese-Csd. Diversi i punti previsti: dalla formazione del personale, all’istituzione di un Osservatorio permanente, alla regolamentazione delle nuove aperture.
Ma il cuore del documento resta l’aumento progressivo della quota sanitaria. Dopo una lunga trattativa (la richiesta partiva da 10 euro) si è arrivati a concordare 2 euro in più al giorno per ospite dal 1° luglio 2023 (quindi con valore retroattivo), ulteriori 1,60 euro dal 1° gennaio 2024, ancora 1,50 euro dal 1° gennaio 2025. In totale quindi le Rsa riceveranno 5,10 euro aggiuntivi entro il 2025. Ma complessivamente di quali cifre si tratta? Finora, la Regione Toscana versava alle Rsa 54 euro al giorno di quota sanitaria per ogni ospite (dopo l’aumento di 0,68 centesimi di febbraio scorso, che aveva suscitato polemiche perché considerato troppo limitato). L’incremento sancito ieri porterà la somma a 56 euro al giorno (in pratica 60 euro in più a persona al mese), per poi arrivare nel 2025 a 59,10 euro al giorno. L’investimento totale della Regione nel triennio è di 20 milioni di euro, mentre successivamente condizioni e cifre dovranno essere nuovamente contrattate.
“Ritengo che dopo l’emergenza Covid sia il momento di un salto di qualità nei servizi che possono caratterizzare la Toscana come regione d’avanguardia sul piano della salute e dell’assistenza – ha detto il presidente Giani – pur con la consapevolezza che le risorse nazionali non sono quelle sperate. Aldilà degli aspetti economici sono poi previsti ulteriori elementi importanti. Apriremo, per esempio, modalità di formazione in cui le strutture possano essere protagoniste".
“Siamo molto contenti – ha commentato l’assessora regionale al sociale, Serena Spinelli –. È necessario mantenere un dialogo costante e costruttivo per garantire la massima qualità del servizio". Soddisfatti i gestori. "L’intesa non esaurisce i problemi – ha detto Assunta Astorino di Legacoop Toscana - ma rappresenta un passaggio importante, perché dà una boccata di ossigeno e ci consente di programmare con maggiore serenità il lavoro futuro".
"Le Rsa – ha proseguito Alberto Grilli, presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Toscana – stanno affrontando da anni diverse criticità che la pandemia prima e l’aumento dei costi e dei prezzi poi hanno aggravato, mettendo a rischio la sopravvivenza delle strutture e quindi di tutto il sistema assistenziale toscano per la non autosufficienza. Quello di oggi è un passo importante". "Era vent’anni che non vedevamo un accordo di questo tenore – ha commentato Andrea Blandi, presidente regionale di Uneba (Unione istituzioni e iniziative di assistenza sociale) – e crediamo che possa essere un modello anche per altre regioni".
Intanto va avanti l’iter della delibera destinata a ristorare le Rsd (Residenze sanitarie per disabili) e le Comunità alloggio protette (Cap) dei maggiori costi per il Covid-19. "Si tratta di una quota integrativa giornaliera di 4 euro per posto letto – ha spiegato il direttore della sanità regionale, Federico Gelli - dal 1° aprile al 30 giugno 2022 e dal 1° gennaio al 30 giugno 2023, per oltre 1,6 milioni di euro". Intanto, i sindacati hanno preso spunto dall’accordo per sollecitare ricadute positive sui lavoratori, che da tempo lamentano condizioni difficili. "È necessario che grazie a questi aumenti economici si possa procede all’innalzamento dei livelli retributivi" si legge nella nota di Cgil, Spi Cgil e Fp Cgil Firenze.
Reazioni anche dal mondo politico. Per Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Regione, ed Enrico Sostegni, presidente della commissione sanità dell’Assemblea toscana, l’accordo è "un intervento atteso e importante a sostegno di migliaia di famiglie toscane. Un impegno che come gruppo consiliare del Pd avevamo chiesto: attraverso atti discussi e approvati in Consiglio e tramite gli obiettivi individuati nel percorso degli Stati generali della salute".