LISA CIARDI
Cronaca

Le Rsa minacciano stangate. Scontro sul tesoretto Asl

Le strutture pronte ad aumantare le quote a carico delle famiglie già a gennaio. Galli (Lega): "La Regione ha 40 milioni da usare". L’assessora Spinelli: "Non è così"

Anziani nelle Rsa

Firenze, 26 novembre 2022 - Prima l’incontro con la commissione Sanità del consiglio regionale. Poi quello con la segretaria del Pd toscano, Simona Bonafé e altri parlamentari Dem. La protesta delle Rsa toscane va avanti, insieme al rischio di un aumento delle quote a carico delle famiglie già a gennaio. Al centro, le difficoltà economiche.

Uneba, Anaste, Arat, Arsa, Agespi, Confcooperative-Federsolidarietà e Confcooperative-Sanità Toscana, Aiop e Arep, le associazioni dei gestori, hanno chiesto il ristoro per gli ultimi sei mesi del 2022 e l’aumento di 13 euro della quota sanitaria (attualmente 53,32 euro). In caso contrario scatterà il rincaro sulla quota sociale a carico delle famiglie. "Dobbiamo verificare le disponibilità del bilancio", ha detto l’assessora regionale Serena Spinelli. "Alcune istanze sono state recepite ma la Regione, da sola, non può risolvere il drammatico aumento di costi energetici e forniture. Il governo nazionale deve intervenire ma nel Decreto Aiuti ter non è previsto alcuno stanziamento per le Rsa". Ci sono alcuni margini di manovra. "Dei 206 milioni totali riservati dalla Regione a Rsa e centri diurni per il 2022 – ha proseguito Spinelli – a settembre scorso l’Ausl Toscana Nord Ovest aveva usato il 63,67%, la Centro il 63,33%, la Sud Est il 67,82%. Resta un 37% circa".

L’assessora regionale Serena Spinelli
L’assessora regionale Serena Spinelli

E mentre il consigliere Giovanni Galli (Lega) parla di un "tesoretto" da 40 milioni e chiede chiarezza, Spinelli stempera gli entusiasmi. "Il dato deve essere aggiornato a fine anno – ha precisato – e non si tratta di fondi aggiuntivi. Monitoreremo che tutte le risorse arrivino sul territorio".

"Le nostre richieste – ha detto Maurizio De Scalzi, presidente della sezione Rsa di Aiop – sono state rafforzate dalle dichiarazioni di sindaci e cooperative: non è possibile andare avanti. Continueremo le azioni di protesta". "Lavoriamo a una risoluzione unitaria – ha detto il presidente della terza commissione, Enrico Sostegni (Pd) – anche se il nodo restano le risorse. Stiamo pensando a una riorganizzazione delle Rsa che le renda più autonome dal punto di vista energetico". "È necessario un intervento in due fasi - dicono i parlamentari toscani - emendamenti alla legge di bilancio nazionale e una visione strategica regionale sugli aggiustamenti".