Montecatini Terme (Pistoia), 7 maggio 2022 - Ha rischiato di morire, a soli 27 anni, colpito da un infarto, mentre tra una battuta e l’altra faceva colazione al circolo di Vangile, un piccolo borgo collinare, a qualche chilometro dalla città termale. Ma per sua fortuna ha trovato tre angeli in carne e ossa davanti a lui, il barista che gli aveva appena servito il caffè e altri due soci del circolo. Grazie al massaggio cardiaco, il giovane ha ripreso conoscenza ed ora è ricoverato all’ospedale di Pistoia. Fuori pericolo. Una storia simile, purtroppo con un finale diverso, era toccata a suo fratello, stroncato a soli 24 anni, da problemi cardiaci. Proprio ieri sarebbe stato il suo compleanno. Per qualcuno non una semplice coincidenza. E a molti piace pensare che stavolta, da lassù, sia stato il fratello più piccolo a fare un regalo al maggiore.
Certo, quei momenti dopo che il giovane si è accasciato sul pavimento sono stati fondamentali. Quando l’ambulanza del Soccorso pubblico di Montecatini e l’automedica del 118 sono giunte sul posto, pochi minuti dopo, hanno trovato il ragazzo cosciente. Le manovre salvavita erano state fondamentali per non far interrompere l’afflusso di sangue e dunque d’ossigeno al cervello. I soccorritori comunque hanno dovuto sottoporre il ragazzo a due scariche di defibrillatore per fargli tornare il cuore a battere con un ritmo ragionevolmente regolare, prima di trasportarlo in osservazione all’ospedale San Jacopo di Pistoia.
"Fortunatamente - dice Franco Giacomelli, uno dei responsabili del circolo di Vangile - già in passato avevamo fatto corsi di formazione per il primo soccorso e ci siamo dotati anche di un defibrillatore. I soci presenti erano pronti a usarlo, se ce ne fosse stata necessità, ma fortunatamente sono giunti prima i professionisti del Soccorso pubblico".
Il giovane abita a qualche chilometri di distanza, ma è uno dei soci del circolo e lo frequenta spesso. Il circolo Arci di Vangile è uno di quei locali storici - una volta in Toscana, in ogni paese ce n’era uno - che funge da seconda famiglia. Tanti hanno chiuso i battenti. Quello di Vangile ha resistito ai cambiamenti ed è rimasto, nello spirito, più o meno sempre lo stesso. "Siamo rimasti tutti sconvolti da quanto è successo - dice ancora Giacomelli – qui ci conosciamo tutti. Meno male che la storia è stata a lieto fine. Una vicenda che ci deve insegnare quanto è stata importante la tempestività nei soccorsi e negli strumenti. I corsi servono e quanto è accaduto lo dimostra. Da quello che mi hanno detto nel pomeriggio ha risposto ad alcuni messaggi dei nostro associati. Buon segno. Speriamo si riprenda in fretta. Lo aspettiamo per festeggiare".