Pescia (Pistoia), 20 aprile 2023 – Tre ore e mezzo in auto, dalle sette alle dieci ore con i mezzi pubblici. Da Pescia a Pitigliano, la "piccola Gerusalemme", come viene chiamata ci sono 250 chilometri.
E’ stata la prima proposta che un pensionato della Valdinievole si è sentito proporre a fine mese per un normale e abbastanza banale, dal punto di vista sanitario, test cardiologico da sforzo. In alternativa un appuntamento a metà luglio all’ospedale di Abbadia San Salvatore in provincia di Siena. Non cambia molto. Soltanto una trentina di chilometri in meno.
Naturalmente l’uomo ha fatto sapere di declinare la proposta: "A quel punto meglio privatamente pagando di tasca mia - ha detto - perché la trasferta sarebbe sicuramente più onerosa. Ma chi non arriva a fine mese?", si chiede giustamente.
Facendo un rapido controllo sul Cup online della Regione, per un esame come quello in questione per un cittadino residente in provincia di Pistoia è un bel problema, nonostante la presenza di tre ospedali, quello del "San Jacopo" nel capoluogo, il "Ss Cosma e Damiano" di Pescia e quello di San Marcello Pistoiese. Nell’area vasta di riferimento Firenze, Prato, Empoli per il 2023 è tutto esaurito. E anche parte del 2024 è ormai off-limits.
Ogni tanto, se si ha fortuna, si può beccare il posto di qualcuno che rinuncia. Ma è un po’ come vincere alla lotteria.
Quello del pensionato di Pescia non è certo un caso isolato, né il primo. A molti pazienti della Toscana nord che chiedono esami o visite specialistiche viene spesso proposto di spostarsi nella parte meridionale della regione, tra l’altro disagevole da raggiungere con i mezzi pubblici, o addirittura le isole.
Una presa in giro, per molti che rifiutano sdegnati. Un problema, quello delle liste d’attesa, che si sta acuendo nonostante i tentativi di accorciarle allungando gli orari anche alla sera o sfruttando anche giorni festivi. Ma nonostante gli sforzi messi in campo la situazione non è migliorata di molto. I disagi e le proteste degli utenti restano.
In Valdinievole quello delle liste d’attesa non è l’unico problema in fatto di sanità pubblica. Da tempo la cittadinanza attende la riapertura del Punto nascita dell’ospedale, chiuso perché non superava i parametri imposti dal ministero. Dopo le proteste di comitati e sindaci, la Regione aveva chiesto una deroga al ministero della salute. Era stata annunciata la riapertura per l’inizio di quest’anno.
L’Asl ha effettuato un bando per ginecologi, ma come ha spiegato il direttore generale dell’Asl Toscana centro, Paolo Morello Marchese "Il concorso è stato espletato, ma nessuno degli specialisti entrati nella graduatoria, in totale 23, ha accettato l’incarico per l’ospedale di Pescia. Anche il vincitore ha rinunciato. Estar, comunque, ha già iniziato a chiamare gli specializzandi per sopperire all’organico, ma ad oggi le risposte sono state tutte negative anche per gli altri Punti nascita aziendali". Per ora si va a partorire a Pistoia. Dalla montagna pesciatina quasi un’ora di viaggio.