ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Sanità Toscana, attese incubo. In arrivo 23 milioni e supervisori per ridurre i tempi

Il governatore Giani e l’assessore Bezzini illustrano le altre misure. Le risorse statali destinate anche a pagare gli straordinari degli specialisti. Medici di famiglia: fino a 1.800 pazienti. Un numero per i consulti

Firenze, 5 aprile 2023 - Nella polemica – sempre più aspra – dei pochi quattrini che lo Stato gira alle Regioni per la sanità che (più prima che poi) dovrà trovare un punto di svolta se non si vorrà smantellare il sistema sanitario pubblico, il governatore Eugenio Giani e il suo assessore al diritto alla salute Simone Bezzini tornano alla carica sui vincoli dell’equilibrio di bilancio ("che pesa e ci costringe a un lavoro di cesello per preservarlo anno dopo anno") e dei i tetti alla spesa del personale ("le Regioni ne chiedono l’abolizione da anni per dare risposte più adeguate ai cittadini e per valorizzare i professionisti").

In questo quadro a sfondo caraveggesco, la Toscana si rimbocca le maniche e presenta un pacchetto di quattro delibere approvate in giunta per dare respiro al sistema sanitario: dal contenimento delle liste d’attesa all’istituzione del numero unico per le prestazioni non urgenti.

Eugenio Giani (foto Alessandro Falsetti)
Eugenio Giani (foto Alessandro Falsetti)

Liste d’attesa

Dal decreto Milleproroghe è arrivato il via libera per destinare lo 0,3% del fondo nazionale sanitario, in deroga ai tetti di spesa, ma non in aggiunta, per aggreddire le liste d’attesa: 13 milioni saranno destinati all’attività specialistica ambulatoriale, per visite ed esami, 10 milioni a quella chirurgica. I risultati? Non aspettiamoci miracoli. A mettere le mani avanti è l’assessore Bezzini spiegando "che non si risolverà certo così un problema pluridecennale". Si mette intanto una toppa per evitare che le cose peggiorino. I soldi serviranno per pagare i medici che lavoreranno in attività aggiuntiva (una sorta di superstraordinario) retribuita 80 euro all’ora (anziché 60) e per pagare le prestazioni ai privati.

Nel computo delle ripartizioni, le fette più grandi per la chirurgia toccano a Careggi, con 2 milioni e 367mila euro, e all’Asl Toscana centro, con 2 milioni e 527mila euro, le aziende che hanno più interventi da smaltire; per visite, esami e screning quasi la metà del totale va all’Asl centro, con 6 milioni e 209mila euro.

I nuovi manager

Tra le novità più importanti, un cambiamento significativo del modello organizzativo. Che prevede l’isituzione di figure manageriali che in ogni azienda si occuperanno solamente della gestione delle liste d’attesa, interfacciandosi con i colleghi dell’area vasta e della Regione. Entrerà in funzione anche un sistema di alert che segnalerà in tempo reale ai vertici Regionali lo sforamento dei tempi e le liste chiuse. Intenzione della Regione intervenire anche sull’appropriatezza delle richieste, visto che dopo il Covid sono esplose aumentando del 50% le visite cardiologiche, così come quelle dermatologiche. Maggiormente in sofferenza per la chirurgia oculistica, ortopedia, ginecologia.

Cup

Un punto sempre critico riguarda il Centro unico di prenotazione che si avvia alla riorganizzazione, con il potenziamento di quello online. Si sta lavorando a rafforzare l’autostrada informatica per reggere i nuovi software, come spiega il direttore dell’assessorato Federico Gelli.

Medici di famiglia

Sempre tra le riforme varate dalla giunta l’innalzamento del massimale di assistiti per i medici di famiglia a 1.800. Una misura per far fronte alle molte uscite che non trovano rimpiazzi e per non lasciare sguarniti del medico di base i cittadini. I dottori che aderiranno dovranno chiedere le indennità per il collaboratore di studio e/o il collaboratore infermieristico.

Consulti con il 116117

Infine c’è il finanziamento e il via libera al progetto di una centrale operativa regionale che, sul modello di quella per il 112, attraverso il numero europeo armonizzato 116117 dovrà gestire le richieste di assistenza, prestazioni o consigli sanitari non urgenti. Il servizio che da ottobre sarà attivo – dopo il via libera del ministero – garantirà risposta 24 ore su 24. Il progetto della centrale unica (il cui avvio è stato finanziato con 4 milioni e 270mila euro) è stato assegnato per essere sviluppato all’Asl Toscana centro, che già gestisce la centrale regionale del 112 (i servizi saranno in stretta sinergia) negli stessi locali, a Firenze nel presidio Palagi.