NICCOLO' GRAMIGNI
Cronaca

Sanità, Giani attacca: “Il governo ha dato briciole e depotenziato il sistema”

Il presidente della regione Toscana dall’ospedale Careggi di Firenze: “A fronte di tutto questo io non me la sono sentita di procedere con i tagli, ma solo con operazioni di tenuta

Il presidente della regione Toscana Eugenio Giani (Foto Germogli)

Il presidente della regione Toscana Eugenio Giani (Foto Germogli)

Firenze, 8 gennaio 2024 - "Il ragionamento che io faccio con il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ma in generale con il Governo, è che in due leggi finanziarie ha sicuramente dato le briciole alla sanità, e ha conseguentemente depotenziato la capacità di intervento pubblico del nostro sistema sanitario. A fronte di tutto questo io non me la sono sentita di procedere con i tagli, ma solo con operazioni di tenuta". Così ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a proposito dell'aumento dell'addizionale regionale Irpef parlando con i giornalisti al termine di una visita all'ospedale Careggi di Firenze. "Non è una questione della sanità toscana - ha sottolineato Giani - è una questione di sostegno generale alla sanità italiana. Oggi in Germania, il paese economicamente più solido e forte dell'Europa, la spesa sanitaria per il sistema pubblico è del 10% rispetto al Pil, che è il vero elemento con cui misurare quanto un Paese si dedica alla sanità, rispettando l'art. 32 della Costituzione che dice che il diritto alla salute è un diritto fondamentale del cittadino. Quindi è una questione di attuazione di un dettato costituzionale in Italia". "Dopo che eravamo arrivati tre anni fa a toccare a sfiorare la soglia del 7% del Pil, quindi un dato appena sufficiente rispetto agli altri paesi europei, con gli interventi di sostanziale definanziamento di parte del Ssn siamo arrivati quest'anno al 6,2% - ha aggiunto Giani - È evidente la necessità che quei 136 miliardi che oggi costituiscono il Fondo sanitario nazionale debbano essere incrementati. Del resto la previdenza allo Stato italiano costa 250 miliardi, le burocrazie ministeriali 300 miliardi, se da 136 miliardi ci avviciniamo quantomeno ai 150 miliardi, noi non facciamo nessuna operazione rivoluzionaria, ma diamo alla sanità perché è importante per il nostro Paese".