Firenze, 18 dicembre 2023 – Per chiudere il bilancio della sanità della Regione Toscana occorre sapere se arriveranno i 400 milioni di euro attesi per il payback (come accadde con i 390 milioni sbloccati dal ministro Speranza) o se, perlomeno, verranno riconosciuti 200 milioni che, in base ai calcoli del governatore Eugenio Giani, basterebbero per far quadrare i conti. Da domani al 22 dicembre si terrà l’ultima maratona pre-natalizia del Consiglio regionale e in assenza di certezze sul payback si dovranno mettere sul tavolo proposte alternative. La più accreditata è un aumento dell’addizionale Irpef per i redditi oltre i 28mila euro. Ma la sola ipotesi, che ha già suscitato forte malcontento, potrebbe diventare inevitabile se non interverrà positivamente il governo. In Regione Toscana, intanto, si attende la risposta ufficiale dal ministro Schillaci, prevista per i prossimi giorni. I timori però crescono dopo che il consigliere regionale di FdI, alla luce di un incontro con lo stesso Schillaci, ha annunciato che la questione sarà invece di competenza del Mef. Novità che per la Regione Toscana sa di scaricabarile con i tempi della decisione che rischiano di allungarsi.
Ma le critiche sul payback – a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici alla Regione Toscana – vengono sollevate ora anche da Pmi Sanità, l’associazione nazionale delle piccole e medie imprese dalle quali gli ospedali acquisiscono materiale per diagnosi e cure. "Il payback è una follia normativa rimasta inattuata fino al 2022 e su cui però la Toscana, in maniera misteriosa e alquanto avventata, si è basata totalmente (unica in Italia) per chiudere i propri conti di bilancio", va all’attacco il presidente di Pmi Sanità, Gennaro Broya de Lucia. Il rimborso per le prestazioni erogate dalle imprese in eccedenza rispetto alla fornitura aggiudicatesi in gara (payback) è "una follia" che per de Lucia "rischia di distruggere la sanità italiana" creando "una nuova mostruosa gabella superiore finanche al valore delle stesse società pur di far quadrare i bilanci della regione". Gennaro Broya de Lucia attacca anche Ciro Recce, segretario della Cisl Toscana per le sue dichiarazioni dei giorni scorsi: "Sembra voler dare conforto al governatore Giani nel momento in cui si erge a difensore della tassazione selvaggia a danno dei malcapitati cittadini toscani e ancora più quando, all’unisono con il presidente della giunta regionale, si mette a sostenere, con forza, l’applicazione del payback ai danni di tante Pmi del comparto sanitario. Recce dovrebbe anche chiarire come mai difende le tasche di alcuni contribuenti, ma dimentica completamente il destino degli oltre 200mila lavoratori del comparto biomedicale di cui almeno 20mila operanti nella sola Toscana che rischierebbe di trovarsi, da un giorno all’altro, senza più un lavoro se il tanto agognato payback venisse estorto".