Firenze, 16 dicembre 2024 – Una piccola grande rivoluzione nel sistema sanitario toscano è appena partita: sono operativi i primi Pir, i presidi di intervento rapido, pensati per ridurre drasticamente le lunghe attese nei pronto soccorsi. L’iniziativa, fortemente voluta dalla Regione Toscana, mira a garantire cure tempestive per i codici bianchi e verdi, ovvero quei casi meno gravi che spesso ingolfano i reparti di emergenza.
«Ciò che una volta comportava 12 ore di attesa al pronto soccorso, in mezz'ora si può risolvere al Pir», ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. E ancora: «È una riforma che, se andrà come speriamo, sarà una vera e propria rivoluzione per la nostra sanità».
I Pir attivi sono per ora sei e si trovano a Figline e Incisa Valdarno, luogo in cui è nata l’idea del progetto, a Firenze presso l’ospedale di Torregalli e il presidio delle Piagge, a Empoli, Prato e Pistoia. Questi nuovi presidi operano in luoghi separati dai pronto soccorsi tradizionali, consentendo di gestire più rapidamente i pazienti con problematiche meno gravi.
I Pir sono complementari ai pronto soccorso e accolgono i codici bianchi e verdi, ovvero casi di lieve entità come piccole ferite, lievi traumi o febbre moderata. Questo permette ai pronto soccorso di dedicarsi con maggiore efficienza ai pazienti con codici gialli e rossi, che richiedono interventi urgenti o di emergenza. Inoltre, i Pir sono pensati per essere un ponte tra le strutture di emergenza e i medici di famiglia, garantendo così una continuità assistenziale ottimale.
Grazie ai Pir, i tempi di attesa, è la speranza, si accorceranno notevolmente. Questo nuovo approccio permette di alleggerire i pronto soccorso, garantire una risposta più rapida per i pazienti con urgenze di bassa intensità e ottimizzare le risorse sanitarie disponibili.
L’Azienda sanitaria Toscana centro è responsabile della sperimentazione dei Pir. Il progetto, già operativo da pochi giorni, ha già gestito circa 200 interventi. Se i risultati, come tutto fa sperare, saranno positivi, l’intenzione è di ampliare la rete dei Pir ad altre aree della regione. «Con i Pir vogliamo creare un nuovo modello di accesso alle cure che possa essere di esempio a livello nazionale», ha evidenziato Giani.
Il progetto si inserisce in una più ampia riforma della sanità toscana, che punta a differenziare i percorsi di assistenza per rendere il sistema più efficiente e vicino ai bisogni dei cittadini.
L’assessore alla sanità Simone Bezzini ha spiegato che i Pir offrono una soluzione concreta per i casi meno gravi che spesso sovraccaricano i pronto soccorsi.
«I Pir stanno andando a regime – ha spiegato Bezzini -: la loro funzione è prendere in carico situazioni di natura sanitaria non emergenziale per cercare di evitare che ci sia un accesso improprio al pronto soccorso. Siamo nell'ambito della sperimentazione che vedrà 3 tipi di Pir: il punto di Figline ad accesso diretto, quattro sperimentazioni in case di comunità di realtà fiorentine, pratesi, pistoiesi ed empolesi, dove ci sarà una presa in carico filtrata dalla medicina generale o dall'116117, e la terza modalità che è già in corso a Torregalli, dove per una serie di situazioni di piccola entità c'è un ambulatorio medico infermieristico affianco al pronto soccorso che prende in carico queste situazioni di piccolissima entità».
Nei prossimi sei mesi verranno raccolti i dati della sperimentazione per valutarne l’efficacia e decidere un’eventuale espansione.