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Cronaca

Sapore di mare, una nota romantica. Il ritmo che non passa mai di moda

Il viaggio nel tempo (a puntate) del re della notte prosegue tra musica, cinema e i fratelli Vanzina

Sapore di mare, una nota  romantica. Il ritmo che non passa mai di moda

Il viaggio nel tempo (a puntate) del re della notte prosegue tra musica, cinema e i fratelli Vanzina

Guidi*

È la Versilia bellezza e tu non puoi farci niente. Ce lo vedo Humphrey Bogart al telefono, magari quello della Capannina (il cui numero è stato per anni assente dall’elenco, per riservatezza).

Me lo immagino in una sorta di gioco legato al cinema, nel locale che ha fatto da cornice a uno dei più grandi successi della commedia all’italiana: “Sapore di mare”. Alba degli anni 80, quelli che cambieranno tutto.

Viene a cercarmi Gallani, un pianista di Pisa. Mi parla di una produzione di film. Prima di ricevere i registi, voglio dare un’occhiata (interessata) al cast. Giovani di belle speranze.

Uno, Christian, figlio del grande Vittorio De Sica. L’altro, Jerry Calà che con i Gatti di vicolo miracoli sta prendendo un certo profilo. Poi Marina Suma, al debutto. Rispondo che per me è un onore mettere a disposizione il locale, ma a una condizione: serve un nome forte.

Mi contattano dopo un paio di settimane da Roma, il nome c’è: Virna Lisi, bellezza mozzafiato. Non più giovanissima, ma di un’eleganza infinita, suadente.

Nasce così Sapore di mare. Il titolo della canzone di Gino Paoli – Sapore di sale – era già registrato per una pellicola di Neri Parenti, che non si farà.

I fratelli Vanzina, Carlo e Enrico, debuttano nella commedia. Loro, figli del grande Steno, travolti dall’insolito destino del successo al botteghino (prima di lanciarsi nei cinepanettoni). Il loro battesimo in Versilia ha il sapore delle giornate settembrine, frizzanti, per un film che sarà un successo.

Ricordo la bellissima Karina Huff, tedeschina solare, Alba Parietti ed Edoardo Vianello.Chi non ha visto quel film non conosce il gusto della Versilia anni 60, i picnic e la caccia al tesoro, i flirt da spiaggia, gli amori impossibili e i falò in riva al mare.

L’incasso al botteghino fu di dieci miliardi di lire. Come scrive Walter Veltroni: “Per me è il migliore dei film vanziniani. Che hanno il merito di aver creato un genere”. Fu un successo anche per me, che pure non cercavo la prima fila. La Capannina tornò ai fasti delle origini. Per questo ho voluto riproporre, negli anni, la serata con Jerry Calà che è diventata un cult da “tutto esaudito”.

È bello sentire nell’estate 2024 i brani di quegli anni cantati a squarciagola da più generazioni: Stessa spiaggia stesso mare, Abbronzatissima.

Sorrido pensando ai giovani che vedono il film e mi chiedono se davvero i loro genitori o nonni ballavano in quel modo buffo.

La Capannina tornerà ad essere set per Sapore di Te, il sequel. Nel 2013 di nuovo i Vanzina a girare con Vincenzo Salemme, Maurizio Mattioli, Nancy Brilli, Serena Autieri, Giorgio Pasotti, Martina Stella, Katy Saunders, Eugenio Franceschini.

Perché il cinema qui è di casa. C’è nato nel 1942 con Calafuria quando una nobildonna in vacanza sulla costa livornese, infatuata di un uomo, per rompere la monotonia organizza un incontro mondano al telefono: ‘Questa sera siamo tutti alla Capannina’. Nel 1974, sullo sfondo di una villeggiatura borghese, Laura Antonelli appare osé in Peccato veniale che si inserì sulla scia di Malizia. All’epoca la seduzione era un gioco di sguardi.

E poi il grande, Renato Salvatori. I più, distrattamente, osservano un busto davanti alla Capannina. Lui, da Seravezza, povero ma bello. Non poteva entrare nel locale, non ufficialmente. Riusciva a superare l’ingresso solo se accompagnato dal fratello maggiore, che giocava a carte.

Una sera Renato gli consegnò un biglietto da visita. Era del regista Luciano Emmer, lo invitava per un provino. Per un po’ non tornò, quando lo fece fu a bordo di una Ferrari rossa. Aveva sfondato. Si era comprato un palazzo a Roma. Si era sposato con Annie Girardot. Doveva fare il marmista, fu uno dei divi del cinema. Eppure quando lo incontrai, rimasi colpito dai suoi ricordi, di quando lui in Capannina proprio non poteva andarci…

(7 - continua)

*Storico patron della Capannina