
L'ex sindaco di Scandicci, Simone Gheri, con Matteo Renzi (PressPhoto)
Scandicci, 29 novembre 2019 - Ci sono due parole da non pronunciare a Scandicci. La prima è 'mostro' (in abbinamento con il nome della città o con la parola 'Cicci'). La seconda è 'dormitorio' (il senso anche qui è piuttosto chiaro). E così quando Matteo Renzi, il senatore del collegio, nella sua difesa dalla bagarre giudiziaria che lo vede protagonista, ha pronunciato la parola fatidica 'mostro', accostandola a Scandicci, è successo un pandemonio. Sindaci e politici del territorio, maggioranza e opposizione, ci avevano messo anni per far dimenticare quell'equazione, che aveva reso tristemente famosa la città in tutta Italia. E ora eccola di nuovo, ricordata per di più da chi siede in parlamento coi voti degli scandiccesi. Il risultato è stata una vera e propria levata di scudi per ribadire un concetto: Scandicci è altro. E' sempre stata altro. Per difendere l'onore della città, in piena emergenza mostro, l'allora sindaco Mila Pieralli andò fino al Maurizio Costanzo Show; e un altro sindaco Giovanni Doddoli polemizzò con Eugenio Scalfari che aveva usato lo stesso luogo comune in un suo commento. Doddoli non si tirato indietro nemmeno adesso: “Scandicci non produce mostri – ha detto l'ex sindaco – ma innovazione, cultura e impresa. Forse non tutti sono in grado di comprenderlo. Evocare la vicenda del mostro è un luogo comune, una battuta stantia contro la quale gli scandiccesi si sono sempre difesi”.
“Parlare di mostro – ha detto un altro ex sindaco, Simone Gheri – riferendolo a Scandicci è da sempre un'offesa alla città. Un parlamentare eletto nel collegio non può non saperlo. Capisco il momento difficile, ma si sarebbero potute usare altre parole a mio avviso”. Dei rappresentanti cittadini di oggi, è il consigliere di opposizione Enrico Meriggi a prendere posizione: “Quante ore ha passato a Scandicci – ha detto Meriggi – il senatore di Scandicci che non fossero campagna elettorale? Rimango allibito leggendo le sue parole. Per anni, maggioranza e opposizione abbiamo lottato compatti contro queste battute e dicerie sulla nostra città. Vorrei ricordare al senatore Renzi che oggi Scandicci è il fiore all occhiello della pelletteria mondiale, una città contemporanea con cose che vanno e non vanno, ma che certo non merita battute di cattivo gusto anche per rispetto ai familiari delle vittime del maniaco delle coppiette”.