FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Scandicci non ci sta: "Non siamo noi il paese del Mostro"

Coro di proteste per le parole di Matteo Renzi, che ha riportato alla memoria l'abitudine di accostare la città al maniaco degli orribili delitti

L'ex sindaco di Scandicci, Simone Gheri, con Matteo Renzi (PressPhoto)

Scandicci, 29 novembre 2019 - Ci sono due parole da non pronunciare a Scandicci. La prima è 'mostro' (in abbinamento con il nome della città o con la parola 'Cicci'). La seconda è 'dormitorio' (il senso anche qui è piuttosto chiaro). E così quando Matteo Renzi, il senatore del collegio, nella sua difesa dalla bagarre giudiziaria che lo vede protagonista, ha pronunciato la parola fatidica 'mostro', accostandola a Scandicci, è successo un pandemonio. Sindaci e politici del territorio, maggioranza e opposizione, ci avevano messo anni per far dimenticare quell'equazione, che aveva reso tristemente famosa la città in tutta Italia. E ora eccola di nuovo, ricordata per di più da chi siede in parlamento coi voti degli scandiccesi. Il risultato è stata una vera e propria levata di scudi per ribadire un concetto: Scandicci è altro. E' sempre stata altro. Per difendere l'onore della città, in piena emergenza mostro, l'allora sindaco Mila Pieralli andò fino al Maurizio Costanzo Show; e un altro sindaco Giovanni Doddoli polemizzò con Eugenio Scalfari che aveva usato lo stesso luogo comune in un suo commento. Doddoli non si tirato indietro nemmeno adesso: “Scandicci non produce mostri – ha detto l'ex sindaco – ma innovazione, cultura e impresa. Forse non tutti sono in grado di comprenderlo. Evocare la vicenda del mostro è un luogo comune, una battuta stantia contro la quale gli scandiccesi si sono sempre difesi”.

“Parlare di mostro – ha detto un altro ex sindaco, Simone Gheri – riferendolo a Scandicci è da sempre un'offesa alla città. Un parlamentare eletto nel collegio non può non saperlo. Capisco il momento difficile, ma si sarebbero potute usare altre parole a mio avviso”. Dei rappresentanti cittadini di oggi, è il consigliere di opposizione Enrico Meriggi a prendere posizione: “Quante ore ha passato a Scandicci – ha detto Meriggi – il senatore di Scandicci che non fossero campagna elettorale? Rimango allibito leggendo le sue parole. Per anni, maggioranza e opposizione abbiamo lottato compatti contro queste battute e dicerie sulla nostra città. Vorrei ricordare al senatore Renzi che oggi Scandicci è il fiore all occhiello della pelletteria mondiale, una città contemporanea con cose che vanno e non vanno, ma che certo non merita battute di cattivo gusto anche per rispetto ai familiari delle vittime del maniaco delle coppiette”.