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La Nazione

ELETTRA GULLE'

Cronaca

Le 7 grandi donne della Toscana, nomi e storie indimenticabili

Un viaggio alla riscoperta di chi, sfidando limiti imposti dal tempo, ha offerto un enorme contributo alla scienza, alla politica o al giornalismo segnando indelebilmente la storia della regione

Caterina de' Medici, Anna Maria Luisa de' Medici e Santa Caterina da Siena

Santa Caterina da Siena nacque il 25 marzo 1347 a Siena in una numerosa famiglia di artigiani. Fin da bambina mostr&ograve; una forte inclinazione verso la spiritualit&agrave;, rifiutando il matrimonio che i genitori volevano imporle. A 16 anni entr&ograve; nel Terz&#39;Ordine Domenicano, dedicandosi alla preghiera, alla penitenza e all&#39;assistenza ai malati e ai poveri. La sua vita non fu solo religiosa: in un periodo di forte instabilit&agrave; politica, Santa Caterina si impegn&ograve; attivamente per la pace tra le citt&agrave; italiane e per il ritorno del papa da Avignone a Roma. Fu infatti lei a convincere Papa Gregorio XI, nel 1377, a riportare la sede papale a Roma, ponendo fine alla cosiddetta Cattivit&agrave; Avignonese. Lasci&ograve; importanti scritti come il &quot;Dialogo della Divina Provvidenza&quot; e le sue numerose Lettere, testimonianze della sua profonda riflessione mistica e del suo carisma. Mor&igrave; a Roma il 29 aprile 1380 a soli 33 anni. Venne canonizzata nel 1461 da Papa Pio II e proclamata Dottore della Chiesa nel 1970 da Papa Paolo VI. Oggi &egrave; patrona d&rsquo;Italia e d&rsquo;Europa, simbolo di forza spirituale e impegno sociale.

Santa Caterina da Siena 

Anna Maria Luisa de&#39; Medici nacque a Firenze l&#39;11 agosto 1667, unica figlia sopravvissuta del granduca Cosimo III e di Margherita Luisa d&#39;Orl&eacute;ans. Nel 1691 spos&ograve; Giovanni Guglielmo, elettore palatino, assumendo cos&igrave; il titolo di Elettrice Palatina. Dopo la morte del marito nel 1716, Anna Maria Luisa torn&ograve; a Firenze, dove si dedic&ograve; alla salvaguardia del patrimonio artistico e culturale della sua famiglia.

La sua azione pi&ugrave; importante, che la inserisce di diritto nella storia,&nbsp;fu la &quot;Convenzione del 1737&quot;, un accordo con la dinastia dei Lorena, nuovi sovrani della Toscana, con cui dispose che tutte le collezioni medicee &ndash; opere d&#39;arte, libri, gioielli e beni di valore &ndash; restassero a Firenze e fossero accessibili al pubblico. Questo gesto lungimirante ha permesso alla citt&agrave; di conservare gran parte del suo straordinario patrimonio artistico, oggi ammirato nei musei fiorentini come gli Uffizi e Pitti. Insomma, senza di lei Firenze non sarebbe quello che &egrave;.

Anna Maria Luisa mor&igrave; il 18 febbraio 1743.

Grazie alla sua visione e al suo impegno, Firenze conserva l&#39;eredit&agrave; culturale lasciata dai Medici, che attrae&nbsp;milioni di visitatori da tutto il mondo.

Elettrice Palatina

Anna Maria Luisa de' Medici, l'Elettrice Palatina

Rita Levi-Montalcini, nata a Torino il 22 aprile 1909 e morta a Roma il 30 dicembre 2012, ha avuto una connessione significativa con Firenze, dove ha svolto parte della sua carriera. Nel 1947, quando la scienziata si trovava a Roma, fu invitata dall&rsquo;Universit&agrave; di Firenze a tenere alcune conferenze. La citt&agrave; toscana divenne un importante punto di riferimento per lei, non solo per la sua attivit&agrave; scientifica, ma anche per il legame con alcuni ambienti accademici fiorentini. Inoltre, Firenze &egrave; stata una delle citt&agrave; italiane dove la Levi-Montalcini ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo straordinario contributo alla scienza.

In particolare, nel 1991 le fu conferito il Premio &quot;Firenze&quot; per la scienza e la ricerca, un riconoscimento importante che sottolineava il suo ruolo fondamentale nella ricerca medica e neuroscientifica.&nbsp;

Rita Levi-Montalcini &egrave; stata una delle scienziate pi&ugrave; importanti del XX secolo. Neurobiologa e ricercatrice, &egrave; celebre per la sua scoperta del fattore di crescita nervoso (NGF), una proteina fondamentale per lo sviluppo e la sopravvivenza dei neuroni, che le valse il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina nel 1986, condiviso con Stanley Cohen.

La sua carriera scientifica &egrave; stata segnata da numerose difficolt&agrave;. A causa delle leggi razziali fasciste, nel 1938 le fu impedito di proseguire gli studi e la carriera accademica in Italia, dato che era di origine ebraica. In seguito, si trasfer&igrave; all&rsquo;estero, prima in Belgio e poi negli Stati Uniti, dove continu&ograve; le sue ricerche. Nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, a causa delle difficolt&agrave; di spostamento, decise di lavorare a Torino nel suo appartamento, dove cre&ograve; un piccolo laboratorio dove fece la scoperta che la consacr&ograve; come una delle scienziate pi&ugrave; illustri del suo tempo.

Oltre alla sua carriera scientifica, Rita Levi-Montalcini ha avuto un ruolo importante nella politica italiana, dato che divenne senatrice a vita nel 2001.

Rita Levi Montalcini (Foto Ansa)

Rita Levi-Montalcini

Astrofisica e divulgatrice scientifica, Margherita Hack &egrave; stata una pioniera nella ricerca astronomica italiana. Nata a Firenze, diresse l&#39;Osservatorio Astronomico di Trieste e si distinse per la sua capacit&agrave; di rendere comprensibili temi scientifici complessi. Oltre al contributo scientifico, si impegn&ograve; attivamente in ambito sociale e politico, difendendo i diritti civili e promuovendo la libert&agrave; di pensiero. Margherita Hack nacque a Firenze il 12 giugno 1922. Fin da giovane mostr&ograve; una grande passione per la scienza e si laure&ograve; in fisica all&#39;universit&agrave; di Firenze nel 1945 con una tesi sulle Cefeidi, un tipo di stelle variabili. La sua carriera accademica la port&ograve; a diventare la prima donna a dirigere l&#39;osservatorio astronomico di Trieste, incarico che ricopr&igrave; dal 1964 al 1987, contribuendo a renderlo uno dei centri di ricerca pi&ugrave; prestigiosi a livello internazionale.

Margherita Hack fu una scienziata di fama mondiale, specializzata nello studio delle stelle e della spettroscopia stellare. Collabor&ograve; con agenzie spaziali come la Nasa&nbsp;e l&#39;Esa e partecip&ograve;&nbsp;a importanti progetti di ricerca. Al di l&agrave; del mondo accademico, fu anche una straordinaria divulgatrice scientifica; si impegn&ograve;&nbsp;a rendere la scienza comprensibile a tutti attraverso libri, conferenze e partecipazioni televisive.

Donna dal carattere forte e diretto, si distinse anche per il suo attivismo politico e sociale, sostenendo con determinazione i diritti civili, la laicit&agrave; dello Stato e la libert&agrave; di pensiero. Margherita Hack si spense il 29 giugno 2013, lasciando un&#39;eredit&agrave; importante non solo nel campo della scienza, ma anche nella difesa dei valori in cui credeva profondamente. A lei il comune di Firenze ha dedicato il ponte della tramvia a San Donato.

Margherita Hack

Oriana Fallaci nacque a Firenze il 29 giugno 1929. Cresciuta in una famiglia antifascista, durante l&#39;adolescenza partecip&ograve; alla Resistenza come staffetta partigiana, esperienza che segn&ograve; profondamente la sua visione del mondo. Dopo aver iniziato la carriera giornalistica da giovanissima, si afferm&ograve; come una delle pi&ugrave; celebri corrispondenti di guerra e autrici del Novecento.

Nel corso della sua carriera, Oriana Fallaci raccont&ograve; con lucidit&agrave; e coraggio alcuni dei principali conflitti mondiali, tra cui la guerra in Vietnam, il conflitto israelo-palestinese e la strage di piazza delle Tre Culture in Messico nel 1968. Fu nota per le sue interviste dirette e spesso scomode ai potenti del mondo: da Henry Kissinger a Yasser Arafat, da Khomeini a Indira Gandhi;&nbsp;i suoi colloqui hanno fatto scuola nel giornalismo internazionale.

Autrice di numerosi libri di successo, tra cui &quot;Niente e cos&igrave; sia&quot;, &quot;Lettera a un bambino mai nato&quot;, &quot;Un uomo&quot; e &quot;La rabbia e l&#39;orgoglio&quot;, la Fallaci si distinse per uno stile incisivo e appassionato, capace di suscitare forti dibattiti.

Profondamente legata alla sua Firenze, Oriana Fallaci trascorse gli ultimi anni della sua vita nella citt&agrave; natale, dove mor&igrave; il 15 settembre 2006. Il suo coraggio, la sua determinazione e la sua capacit&agrave; di raccontare la realt&agrave; senza filtri hanno lasciato un segno indelebile nella storia del giornalismo e della letteratura contemporanea.

Oriana Fallaci

Dacia Maraini, nata il 13 novembre 1936 a Fiesole, &egrave; una delle figure pi&ugrave; alte della letteratura italiana contemporanea. Figlia di Fosco Maraini e della scrittrice Giulia Nori, trascorse la giovinezza in Giappone, dove il padre lavorava come etnologo. Tornata in Italia nel 1946, intraprese studi di filosofia e letteratura, avvicinandosi al mondo del teatro e della scrittura.

Negli anni &#39;60, Maraini fond&ograve; il Teatro del Porcospino, dedicato alle opere di autori contemporanei italiani. Nel 1973, insieme ad altre artiste, cre&ograve; il Teatro della Maddalena, gestito esclusivamente da donne. La sua carriera letteraria decoll&ograve; con la pubblicazione di romanzi come &quot;La vacanza&quot; (1962) e &quot;L&#39;et&agrave; del malessere&quot; (1963), che le valse il Premio Internazionale Formentor. Il suo romanzo &quot;La lunga vita di Marianna Ucr&igrave;a&quot; (1990) ottenne il Premio Campiello e il Premio Libro dell&#39;Anno, ed &egrave; stato tradotto in numerose lingue.

Maraini ha anche lavorato come sceneggiatrice per il cinema, collaborando con registi come Marco Ferreri e Pier Paolo Pasolini. La sua produzione letteraria spazia dalla narrativa alla poesia, dal teatro all&#39;arte della scrittura, affrontando temi come la condizione femminile, la memoria storica e la ricerca dell&#39;identit&agrave;. Nel 2012, le fu conferito il Premio Fondazione Campiello per l&#39;intera carriera.

Dacia Maraini

Caterina de&#39; Medici nacque a Firenze il 13 aprile 1519, figlia di Lorenzo de&#39; Medici, duca d&#39;Urbino, e di Maddalena de la Tour d&#39;Auvergne. Rimasta orfana molto presto, crebbe sotto la protezione di papa Clemente VII, suo parente. Nel 1533, a soli 14 anni, spos&ograve; Enrico di Valois, futuro re di Francia, diventando cos&igrave; regina consorte quando Enrico sal&igrave; al trono come Enrico II. Alla morte del marito, Caterina divenne reggente per i figli Francesco II, Carlo IX ed Enrico III, influenzando la politica francese per oltre trent&#39;anni. Donna di grande intelligenza e abilit&agrave; diplomatica, cerc&ograve; di mantenere l&#39;equilibrio durante le sanguinose guerre di religione tra cattolici e ugonotti. &Egrave; spesso associata alla strage di San Bartolomeo del 1572, anche se il suo coinvolgimento &egrave; ancora dibattuto. Caterina promosse le arti e la cultura, contribuendo a portare lo stile rinascimentale italiano in Francia. Mor&igrave; il 5 gennaio 1589 nel Castello di Blois. Ancora oggi &egrave; ricordata come una delle figure femminili pi&ugrave; influenti del Rinascimento europeo.

Caterina de' Medici

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