Rita Levi Montalcini (Foto Ansa)
Rita Levi-Montalcini, nata a Torino il 22 aprile 1909 e morta a Roma il 30 dicembre 2012, ha avuto una connessione significativa con Firenze, dove ha svolto parte della sua carriera. Nel 1947, quando la scienziata si trovava a Roma, fu invitata dall’Università di Firenze a tenere alcune conferenze. La città toscana divenne un importante punto di riferimento per lei, non solo per la sua attività scientifica, ma anche per il legame con alcuni ambienti accademici fiorentini. Inoltre, Firenze è stata una delle città italiane dove la Levi-Montalcini ha ricevuto diversi riconoscimenti per il suo straordinario contributo alla scienza.
In particolare, nel 1991 le fu conferito il Premio "Firenze" per la scienza e la ricerca, un riconoscimento importante che sottolineava il suo ruolo fondamentale nella ricerca medica e neuroscientifica.
Rita Levi-Montalcini è stata una delle scienziate più importanti del XX secolo. Neurobiologa e ricercatrice, è celebre per la sua scoperta del fattore di crescita nervoso (NGF), una proteina fondamentale per lo sviluppo e la sopravvivenza dei neuroni, che le valse il Premio Nobel per la Fisiologia o la Medicina nel 1986, condiviso con Stanley Cohen.
La sua carriera scientifica è stata segnata da numerose difficoltà. A causa delle leggi razziali fasciste, nel 1938 le fu impedito di proseguire gli studi e la carriera accademica in Italia, dato che era di origine ebraica. In seguito, si trasferì all’estero, prima in Belgio e poi negli Stati Uniti, dove continuò le sue ricerche. Nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, a causa delle difficoltà di spostamento, decise di lavorare a Torino nel suo appartamento, dove creò un piccolo laboratorio dove fece la scoperta che la consacrò come una delle scienziate più illustri del suo tempo.
Oltre alla sua carriera scientifica, Rita Levi-Montalcini ha avuto un ruolo importante nella politica italiana, dato che divenne senatrice a vita nel 2001.