LISA CIARDI
Cronaca

I conti del riscaldamento: "Perché devo di più di quello che consumo?"

"E' stato introdotto il principio che ogni unità immobiliare debba pagare una quota (la maggioritaria) secondo il consumo (quindi per il distaccato questa voce sarà pari a zero) e una quota di cosiddetto consumo involontario"

Il riscaldamento è una delle voci di spesa più pesanti per le famiglie

L’anno scorso abbiamo messo in ogni radiatore di casa una macchinetta che misura il consumo di calore, così che ognuno, nel nostro condominio, possa pagare ciò che effettivamente consuma. È arrivato il primo resoconto e non comprendo assolutamente nulla, vedo però che oltre al consumo pago altro e non riesco bene a capirne il motivo e l’entità. Non penso che quanto mi viene chiesto sia dovuto: a che titolo lo devrei pagare? Antonella P., Siena

Risponde l’esperto

Il suo condominio si è adeguato alle legge e ha provveduto a contabilizzare il consumo dell’energia per il riscaldamento dei vostri appartamenti, dell’acqua calda e, se esistente, del condizionamento. In realtà lei ha ragione: la norma è volta a far pagare a ogni condomino quanto effettivamente consumato. Vero è che c’è una parte di calore che va disperso o, per chi si è negli anni distaccato, un beneficio radiante ricevuto dalle condutture che passano dentro le mura o dal calore ricevuto dagli appartamenti confinanti. Per questo è stato introdotto il principio che ogni unità immobiliare debba pagare una quota (la maggioritaria) secondo il consumo (quindi per il distaccato questa voce sarà pari a zero) e una quota di cosiddetto consumo involontario. Si faccia consigliare da un suo consulente di fiducia, mettendogli a disposizione tutti i dati per capire se il conteggio fatto risulti corretto.

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