DAVIDE COSTA
Cronaca

La rabbia di Montemurlo: cittadini in corteo davanti al Comune

Protesta dal sindaco: “Come dieci mesi fa. Ora basta, è stato un disastro annunciato"

Torrente Stregale esondato, i danni (Foto Attalmi)

Torrente Stregale esondato, i danni (Foto Attalmi)

"Siamo esasperati. A dieci mesi di distanza dall’alluvione che ha stravolto il territorio siamo di nuovo alle prese con case allagate e famiglie evacuate”. Un corteo nato spontaneamente sull’onda della rabbia e della disperazione si è diretto ieri pomeriggio davanti al municipio di Montemurlo, colpita duramente dall’alluvione dello scorso novembre e finita di nuovo sott’acqua domenica.

“Ora basta, è stato un disastro annunciato - dice Sabrina Tabani, portavoce del Comitato di Bagnolo nato dopo l’alluvione -. I tombini non ricevevano acqua perché sono pieni di detriti e non è mai stata fatta una pulizia profonda, ma quello che è peggio sono stati i lavori allo Stregale, il fosso tombato che è esondato di nuovo”.

La rabbia è tanta. Intere famiglie sono state costrette a lasciare le abitazioni. I lavori di somma urgenza da 1,5 milioni effettuati dal Comune di Montemurlo si sono rivelati una beffa. Il fosso domenica non riceveva più acqua ed è tracimato: “È stato necessario chiamare i carabinieri perché mandassero degli addetti a togliere l’enorme grata che era stata messa all’imbocco del fosso tombato - continuano i cittadini -. La grata a protezione dei detriti in realtà ha creato uno sbarramento. Solo dopo la rimozione l’acqua è tornata defluire. Ma com’è possibile che i lavori di messa in sicurezza abbiano creato i problemi?”.

La pioggia è stata tanta: il pluviometro ha registrato 129 mm alle Volpaie, zona Bagnolo, e 108 a Oste. Ma non basta come giustificazione a chi di nuovo si è trovato a fare i conti con l’alluvione.

Proprio sullo Stregale è intervenuto il sindaco Calamai: “Sull’intervento il Comune di Montemurlo ha messo anima e corpo in questi mesi. La nostra priorità è stata quella che il tubo fosse risanato e messo in sicurezza e così è stato fatto attraverso l’inserimento della calza, una sorta di rinforzo della tubatura all’interno del tracciato intubato. L’intervento sullo Stregale però deve essere ancora completato e accompagnato da ulteriori opere a monte, di competenza di altri enti come la realizzazione di una griglia selettiva all’imbocco del tratto tombato in modo da prevenire altri fenomeni ostruttivi come accaduto domenica. Occorre un progetto di bypass definitivo”.

SILVIA BINI 

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