MONICA PIERACCINI
Cronaca

Tutele graduali: addebito automatico con il nuovo operatore

La soluzione per bloccare l’addebito è quella di contattare la propria banca e revocare l’autorizzazione

Contatori dell'energia elettrica

Contatori dell'energia elettrica

Chi è rimasto nel servizio di tutele graduali per l’energia elettrica dovrà prestare particolare attenzione in questi giorni, soprattutto se ha scelto l’addebito automatico delle bollette sul proprio conto corrente. C’è infatti una novità importante: per la prima volta, l’addebito sarà trasferito automaticamente dal vecchio al nuovo fornitore, senza che il cliente debba autorizzare nuovamente l’operazione.

Questo cambiamento è stato introdotto dalle normative che hanno decretato la fine del mercato della maggior tutela, con l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) e la Banca d’Italia che, prima dell’estate, hanno stabilito le regole per facilitare il passaggio senza disagi per i consumatori. A partire dall’ultimo periodo di luglio, i clienti assegnati ad un nuovo operatore tramite le aste per le tutele graduali hanno ricevuto una lettera dal fornitore subentrante, che li informava del cambio di gestione. I principali operatori che si sono aggiudicati i lotti per la fornitura sono sette: Enel, Hera, Edison, Illumia, Iren, A2A e E.On.

Questi fornitori hanno già ricevuto, da parte degli operatori uscenti, tutte le informazioni necessarie per garantire il proseguimento del servizio e l’addebito automatico delle bollette. Le prime bollette redatte dal nuovo fornitore arriveranno a metà settembre, e per chi ha l’addebito in conto corrente, l’importo sarà prelevato pochi giorni dopo la ricezione della bolletta stessa. Il cliente, senza dover fare nulla, vedrà quindi il passaggio dell’addebito dal vecchio al nuovo operatore senza interruzioni. Se però qualcuno preferisce non continuare con il pagamento automatico tramite conto corrente, è necessario che intervenga subito. La soluzione per bloccare l’addebito è quella di contattare la propria banca e revocare l’autorizzazione.

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