Firenze, 2 dicembre 2024 - Dicembre, tempo di scadenze fiscali. Il 16 del mese, in particolare, scade il termine per versare il saldo Imu, ovvero l’imposta patrimoniale dovuta per il possesso di immobili. Nel 2024, secondo l’elaborazione della Uil servizio fisco e previdenza, tra saldo e acconto, i contribuenti toscani spenderanno una media di 2.300 euro di Imu. Una cifra non indifferente, che però non tutti devono versare ed in alcuni casi è possibile versarla solo in parte. Intanto è da ricordare che l’Imu non si paga sull’abitazione principale, a meno che non sia di «lusso» e quindi a meno che non rientri nelle categorie catastali A1, A8 e A9.
Non è dovuta nemmeno per le pertinenze che rientrano nelle categorie C/2, C6 e C/7, ma, spiega il presidente dei Caf Uil della Toscana, Gianluca Cavallaro, «nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto insieme all’unità ad uso abitativo». In altri casi è possibile ottenere una riduzione dell’Imu, del 50 o del 25%. Una riduzione del 50% della base imponibile Imu è prevista per i fabbricati di interesse storico o artistico, per quelli dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono queste condizioni. L’inagibilità o inabitabilità deve essere accertata dall’ufficio tecnico comunale con perizia a carico del proprietario, che deve allegare adeguata documentazione alla dichiarazione (non bsta insomma dire semplicemente che l’abitazione è vuota).
Riduzione Imu del 50% anche per le abitazioni «non di lusso» che sono concesse in comodato d’uso ai parenti in linea retta entro il primo grado, quindi per esempio i figli, che le utilizzano come abitazione principale. Il contratto deve però essere registrato e chi usufruisce dell’immobile deve avere una sola abitazione in Italia e risiedere anagraficamente lì o comunque dimorare abitualmente nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato. Infine, i proprietari delle abitazioni affittate a canone concordato hanno diritto ad uno sconto del 25% sull’Imu dovuta. Ne consegue che dovranno versare solo il 75% dell’Imu, a prescindere dell’aliquota decisa dal Comune. Per beneficiare della riduzione è necessario che il contratto d’affitto per il canone concordato risulti regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate, così come richiesto all’immobile concesso in comodato d’uso al parente di primo grado.
«Per qualsiasi dubbio o informazione e per effettuare il calcolo dell’Imu – conclude il presidente Cavallaro – i nostri Caf sono a disposizione». E’ possibile prenotare un appuntamento in una delle sedi toscane tramite il sito uilservizi.toscana.it, oppure tramite Whatsapp o cellulare al numero fisso 055-3988854 o da fisso al numero 800-298616.