A Figline Valdarno, anche qui il giorno di Pasqua “scoppia un carro”: quello portato in corteo dalle quattro contrade fino alla Collegiata, tra trombe, tamburi e sbandieratori. Al termine della messa, una colombina incendia il carro in piazza Marsilio Ficino e torna indietro. Una tradizione antica che il paese attende con trepidazione.
Nel senese, Radicofani ospita alcune delle processioni più antiche della Toscana. Il Giovedì Santo, nella chiesa di San Pietro, si svolge una rappresentazione simbolica dell’Ultima Cena, seguita dalla “processione buia” degli Scalzi: figuranti incappucciati portano la croce e percorrono le vie del paese in silenzio. Il Venerdì Santo è il momento delle “tre ore di agonia” nella chiesa di Sant’Agata, culminate dalla processione pasquale fino al Calvario illuminato, in un’atmosfera intensa e suggestiva.
A Porto Santo Stefano, invece, la Pasqua si apre con un rituale unico: la benedizione del mare all’alba. La statua del Cristo risorto viene affacciata sul porto e innalzata tre volte, mentre le barche rispondono con il suono delle sirene. Un momento di profonda spiritualità che unisce fede e legame con il mare.
Anche Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, celebra la Pasquetta con una processione spettacolare: quella delle Paniere. Tutti i rioni offrono cesti di fiori alla beata Diana Giuntini, portati in processione da dame e cavalieri fino alla Collegiata. L’evento è accompagnato da iniziative collaterali, che trasformano il borgo in un’esplosione di colori e profumi.