L’autunno, dalla Lunigiana all’Amiata, dal Mugello alla Garfagnana, ruota tutto attorno a castagne e ai marroni in una regione che può sfoggiare ben cinque produzioni a denominazione di origine, una su tre a livello nazionale (Marrone del Mugello Igp, il Marrone di Caprese Michelangelo Dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana DOP e la Farina di Castagne della Lunigiana DOP); punte di diamante e motori di paesi e comunità che in queste settimane tornano ad accendere i metati per essiccare, come tradizione comanda, il frutto appena raccolto per trasformarlo nella preziosa farina utilizzata in cucina e nelle filiere alimentari.
In Toscana, in mancanza di censimenti aggiornati, si stimano poco meno di nove mila aziende agricole con castagneti e circa 20 mila ettari da frutto attivi per un volume d’affari per il solo prodotto raccolto tra i 30 ed i 35 milioni di euro complessivi a cui va aggiunto l’indotto gastronomico, turistico e commerciale.