REDAZIONE CRONACA

I crimini contro i nostri mari. Lo stato di salute di Toscana e Liguria nel report di Legambiente

Illeciti ambientali, la Toscana tra le peggiori per il "ciclo illegale del cemento", la Liguria per la pesca

Legambiente fotografa lo stato di salute dei nostri mari sul fronte dell'illegalità ambientale (foto di repertorio)

Firenze, 9 settembre 2024 - Coste e mari italiani sono sempre più minacciati dalle illegalità ambientali. A dimostrarlo l’impennata degli illeciti nel 2023, un anno da codice rosso per il Mare nostrum secondo il report di Legambiente Mare Monstrum 2024. Ma come stanno Toscana e Liguria?

A livello nazionale 22.956 i reati accertati dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, +29,7% rispetto al 2022. Insieme alle violazioni amministrative, la media è di 8,4 illeciti per km di costa, uno ogni 119 metri. Ciclo illegale del cemento (10.257 reati, +11,2% rispetto al 2022), ciclo illegale dei rifiuti e mare inquinato (6.372, +59,3%), pesca illegale (4.268 illeciti penali, +11,3%) si confermano i reati più diffusi. Preoccupa anche la violazione delle normative che regolano la nautica da diporto: 2.059 illeciti penali accertati nel 2023, + 230% rispetto al 2022.

Un reato su due (50,3%) si concentra nelle 4 regioni a tradizionale presenza mafiosa, Campania (3.095 illeciti penali), Sicilia (3.061), Puglia (3.016) e Calabria (2.371), che guidano nell’ordine, come numeri assoluti, la classifica regionale, seguite dal Lazio (1.529 reati) e dalla Toscana (1.516). Nelle prime dieci regioni figurano Sardegna, Veneto, Liguria e Marche.

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