Firenze, 25 novembre 2024 - Vivere in condominio è complesso e la quotidianità lo dimostra. Così come lo confermano i tanti contenziosi di fronte a giudici di pace e nelle aule dei tribunali, ma anche, purtroppo, alcuni casi di cronaca nera. Eppure il condominio è la prima importante comunità che ci vede partecipi, al pari delle mura di casa. Come fare dunque per rendere il condominio un luogo accogliente e non problematico? Ne parliamo con Luca Santarelli, avvocato esperto della materia.
Perché spesso il condominio si associa spesso a un teatro di battaglia?
«Premettendo che non sarebbe normale volersi tutti bene e starsi simpatici, vero è che il rispetto dovrebbe essere invece un obiettivo che ciascuno di noi dovrebbe porsi. Nel condominio invece si tende a discutere tanto, arrivando anche a scontri molto polarizzati».
Come mai?
«Le ragioni sono plurime: acredini personali e antipatie, questioni di mero principio, problemi personali che si sfogano in discussioni assembleari. Talvolta poi si ha anche l’incapacità dell’amministratore di essere preparato, autorevole e credibile. Infine, ma solo molto raramente, vere ragioni di diritto. Con grande rammarico quindi si radica questo clima che priva i diretti interessati della serenità condominiale e nega loro quello che oggi, più che mai, è necessario: la cosiddetta solidarietà condominiale».
Cosa si intende per solidarietà condominiale?
«Dopo il Covid, a causa della pesante crisi economica, del rincaro di ogni bene e energia, con il crescere delle nuove povertà, il vicino di casa è spesso (o almeno potrebbe essere) la prima vera sentinella, il primo vero punto di primo soccorso e di ascolto. Quasi ogni fenomeno che approda alla cronaca nera nasce spesso dentro le mura domestiche e condominiali: violenza sulle donne e sui bambini, problemi economici, problemi di alterazioni emotive e comportamentali. Quando questi episodi accadono, si manifestano con alcuni indizi evidenti sotto gli occhi sia dei condomini e dell’amministratore».
Ma il vicino che nota qualcosa di anomalo cosa può concretamente fare?
«In Italia abbiamo un fortissimo supporto da parte delle amministrazioni comunali, delle associazioni e dello Stato con numeri telefonici e uffici preposti: una mera segnalazione, anche anonima, può aiutare chi si trova in difficoltà e far stare bene chi compie questo nobile gesto. In alcuni casi più semplici (per esempio il vicino che non esce più di casa da giorni o che ha sempre le luci spente) si può anche intervenire direttamente o mediante l’amministratore per capire la situazione. Insomma, molto spesso basta non girare la testa dall’altra parte quando si vede un problema nella porta accanto alla nostra».