Le prime tre regole: consapevolezza, mai da soli e sguardo fisso sui minori

Necessario essere attenti a sé stessi e con un occhio di riguardo per i bambini

Si moltiplicano gli incidenti in acqua

Si moltiplicano gli incidenti in acqua

1) Valutare bene le proprie e le altrui capacità natatorie ma non solo di per sé stesse bensì in rapporto alle condizioni ambientali (temperature, meteo, onde, vento, a riva, al largo, su imbarcazione ecc), alle correnti e a tutto il contesto. In casa la doccia è più sicura. Conoscere e valutare il territorio circostante, specie nel caso di fiumi e torrenti.

2) Mai trovarsi da soli in acqua – bisogna avere sempre un “compagno d’acqua” vicino – e soprattutto non avventurarsi lontano dalla riva, tantomeno se non si ha anche un natante d’appoggio.

3) Non distogliere mai neppure per un istante lo sguardo dal diretto controllo visivo sui minori, specie sui bambini, neanche se sono solo vicini all’acqua e non vi sono ancora entrati! Estrema attenzione a vasche, fontanili, piscine e qualsiasi altra raccolta d’acqua lasciata incustodita e a portata di bambino. Mentre lo stiamo sorvegliando, non distrarsi al cellulare.

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