
Riflettori sull’eredità. Tasse di successione e donazioni: cambia tutto
Una criticità che le novità in materia di successione al momento non risolvono è quella relativa ad eventuali errori nella dichiarazione di successione telematica. Prima dell’introduzione della modalità telematica, in caso per esempio di omessa indicazione di un immobile nell’eredità, era materialmente possibile presentare una dichiarazione integrativa per correggere tale errore.
«Anche se la legge continua a prevedere questa possibilità – spiega il notaio Gianluca La Marca – il software dell’Agenzia delle Entrate non lo consente. Ad esempio, se dalle indagini effettuate risultano diversi immobili, si inseriscono tutti, si presenta la dichiarazione e poi ci si accorge che non è stato inserito un immobile scoperto dopo, anziché inviare solo il dato mancante è necessario ripresentare una dichiarazione di successione sostituiva di quella precedente, e quindi occorre reinserire tutti i dati, anche quelli già indicati nella prima dichiarazione, con dispendio di tempo e denaro per tutti».
In generale, poi, più è complessa la successione, più burocratica e costosa è la procedura. «A volte per recuperare tutta la documentazione necessaria – continua il notaio – ci vuole molto tempo e, per fortuna ormai in casi rari, viene ancora richiesto un formale atto notorio per ottenere alcuni documenti, anziché accettare un’autocertificazione». L’autocertificazione può costare anche solo una marca da bollo da 16 euro, mentre l’atto notorio può arrivare a costare alcune centinaia di euro. Il risultato è che se eventuali saldi attivi del defunto sono esigui, gli eredi potrebbero alla fine decidere di non riscuoterli, quindi perdendoli definitivamente dopo 10 anni.