CRISTINA RUFINI
Cronaca

Schettino si è già messo al lavoro. Nelle sue mani i carteggi di Ustica

L’ex comandante della nave da crociera impegnato a digitalizzare gli atti della strage del Dc9 Itavia. Ha scontato metà della pena a 16 anni: può uscire dal carcere di Rebibbia per svolgere questo incarico

Francesco Schettino (Foto Ansa)

Francesco Schettino (Foto Ansa)

Grosseto, 24 settembre 2022 - Il suo lavoro alla digitalizzazione dei documenti dell’inchiesta sulla strage di Ustica, in realtà, potrebbe essere già iniziato da tempo. E dovrebbe essere svolto prevalentemente fuori dal carcere di Rebibbia. Difficile che documenti così delicati possano uscire dalle stanze del ministero dove sono custoditi. Ma il condizionale resta d’obbligo perché da parte dei legali che assistono Francesco Schettino, su questa vicenda in particolare, c’è il più stretto riserbo.

"Sinceramente - si limita a dichiarare l’avvocato Saverio Senese, uno dei legali che assiste l’ex comandante della Concordia – non capiamo questo clamore. Si tratta di benefici e misure alternative al carcere previste dal nostro ordinamento, per tutti i detenuti. Anche per coloro che si macchiano di reati dolosi. Il carcere dovrebbe avere come principale obiettivo la rieducazione . E peraltro – conclude Senese – vorrei ricordare che Schettino è stato condannato per reati colposi". Ma il clamore quando si tratta del comandante della nave naufragata davanti alla costa dell’Isola del Giglio, è un leit motive. In parte dovuto anche all’atteggiamento che lo stesso Schettino ha avuto subito dopo il naufragio e nel processo di primo grado. Oggi, dopo più di cinque anni di carcere, stando alle poche notizie che trapelano, c’è uno Schettino diverso. Che si è impegnato ogni giorno a Rebibbia per cambiare rotta, se ci è permesso usare questa frase. Ha frequentato corsi di giurisprudenza e giornalismo. Si è impegnato nel volontariato. Ora viene chiamato a svolgere un’attività importante: far riemergere da faldoni impolverati gli importanti documenti dell’inchiesta della strage di Ustica, digitalizzarli e renderli disponibili per l’Archivio di Stato. Dalla Concordia a Ustica. Da una tragedia che non ha quasi più segreti a una che invece è ancora avvolta nel mistero.

"Penso sia giusto che Schettino abbia una nuova opportunità per riprendere in mano la sua vita. Se gli è stata concessa, credo che lo Stato italiano abbia riflettuto abbastanza". E’ il commento di Kevin Rebello, fratello di Russell Rebello, il cameriere morto nel naufragio. "Credo che ci siano norme che prevedano a chi affidare questi compiti. Il lavoro che si è già aperto per la raccolta e la digitalizzazione di tutto il materiale relativo alla strage di Ustica è importante. Ci lavora già una compagine numerosa. Schettino paga la sua pena per i reati drammatici di cui è stato imputato, ma non credo lo si possa legare alla vicenda di Ustica". E persino l’acerrimo nemico Gregorio De Falco si lascia andare a un "ritengo si tratti del caso di un detenuto che accede a pene alternative, come previsto dalla legge". Appunto.