Firenze, 5 dicembre 2024 - La Toscana si prepara ad un’altra ondata di scioperi che coinvolgeranno numerosi settori, dalla sanità ai trasporti ferroviari, pubblici e marittimi. Su un totale di oltre 50 scioperi inizialmente previsti a livello nazionale, 20 sono già stati revocati, ma le agitazioni in programma restano numerose.
Le tensioni tra sindacati e governo non si placano, con i lavoratori determinati più che mai a far sentire la propria voce nonostante le recenti precettazioni, come quella dello sciopero del 29 novembre, ridotto da 8 a 4 ore. Anche per le prossime date di dicembre si prospetta il rischio di ulteriori interventi governativi per limitare le proteste.
Sciopero generale del 13 dicembre
Tra gli appuntamenti più rilevanti si segnala lo sciopero generale del 13 dicembre, indetto da USB e Cobas, che interesserà sia il settore pubblico che quello privato.
Ecco le modalità:
Trasporto ferroviario: blocco di 24 ore, dalle 21:00 del 12 dicembre alle 20:59 del 13 dicembre.
Trasporto pubblico locale: fermo per l’intera giornata, con modalità variabili a seconda delle città.
Taxi: astensione dal lavoro dalle 00:01 alle 23:59.
Trasporto marittimo: stop di 24 ore per le isole minori; per le isole maggiori, l’interruzione partirà un’ora prima della partenza dei collegamenti.
Anche il settore sanitario sarà coinvolto: i medici delle aziende sanitarie accreditate al servizio sanitario nazionale sciopereranno per tutta la giornata, come proclamato dalla Cimop.
L’Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi ha comunicato che «potrebbero verificarsi disagi a causa dell’interruzione di alcune attività, limitatamente ai servizi non essenziali e non di urgenza-emergenza».
Proteste locali: a Firenze agitazione dei Cobas di Autolinee Toscane
Cobas Autolinee Toscane ha indetto una serie di mobilitazioni che culmineranno nello sciopero del 13 dicembre. Dal 6 al 13 dicembre, è previsto il blocco degli straordinari. I motivi denunciati dal sindacato: turni eccessivamente lunghi e pause inadeguate, mancata manutenzione dei mezzi e condizioni di lavoro insostenibili, inclusa l’insufficiente climatizzazione dei veicoli. Ancora, scarsa attenzione alla formazione del personale, soprattutto per l’introduzione di nuovi veicoli.
Domani, venerdì 6 dicembre, ci sarà un presidio davanti al deposito di Peretola alle ore 11. Durante l’iniziativa, i lavoratori raccoglieranno fondi per sostenere i colleghi inidonei alla guida, che da mesi si trovano in aspettativa con il 50% dello stipendio e una tredicesima che si annuncia super ridotta. I partecipanti potranno contribuire con donazioni volontarie in cambio di panini distribuiti durante il presidio.
I Cobas ribadiscono che la mobilitazione ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e ottenere risposte concrete dall’azienda: «Non possiamo accettare che queste condizioni si protraggano, è una battaglia che riguarda il presente e il futuro dei lavoratori».