Sconcerto e delusione della FAP Acli per la bozza della Legge di Bilancio 2025

Il sindacato esprime contrarietà per la manovra del Governo che prevede 3 euro di aumento delle pensioni minime

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Arezzo, 2 novembre 2024 – Sconcerto e delusione da parte della FAP - Federazione Anziani e Pensionati delle Acli per la bozza della Legge di Bilancio 2025. Il sindacato esprime la propria contrarietà alla manovra presentata dal Governo in vista del prossimo anno che, tra le varie voci, prevede 3 soli euro lordi di aumento delle pensioni minime che rappresentano una cifra irrisoria rispetto ai tagli al welfare e all’aumento dei costi anche per i beni di largo consumo.

La FAP Acli di Arezzo sottolinea le contraddizioni di una manovra che, oltre a non tener conto dei bisogni delle fasce più deboli della popolazione, ha previsto un incremento ben al di sotto dei tassi di inflazione, con la conseguenza di indebolire ulteriormente il potere d’acquisto. La volontà è di avviare una mobilitazione ai diversi livelli provinciali, regionali e nazionali per ribadire il valore sociale degli anziani nella società e nelle famiglie, attraverso convegni e altre iniziative per evidenziare l’urgenza di prevedere un più deciso sostegno ai redditi da pensione, una nuova politica fiscale, un rilancio del welfare pubblico e concrete misure a supporto della non-autosufficienza. «Richiederemo interventi urgenti e concreti in favore dei pensionati e degli anziani - commenta l’aretino Paolo Formelli, vicesegretario vicario nazionale della FAP Acli. - Dopo due anni di promesse ancora non mantenute, i pensionati stanno pagando un prezzo altissimo per gli effetti della crisi e per le misure di rigore finora adottate dal Governo a partire dal blocco della rivalutazione effettiva delle stesse pensioni. È un errore continuare a pensare agli anziani come a un mero aggravio sociale perché, oggi più che mai, rappresentano una componente fondamentale per ogni famiglia e una cellula centrale della stessa società in virtù del loro impegno in tante diverse realtà associative. Nonostante questo, continuano a mancare risposte adeguate a garantire il benessere e la serenità, a partire da un’equa revisione degli importi delle pensioni: l’aumento di 3 euro per le minime, infatti, appare un vero e proprio affronto».