Pisa, 25 febbraio 2024 – “Sono amareggiato”. Il sindaco di Pisa Michele Conti, leghista, è stato il primo, venerdì, a condannare le manganellate sui liceali al corteo pro-Palestina.
Sindaco, oggi come si sente?
"Sono ancor più amareggiato. Da sindaco, perché episodi del genere incrinano la fiducia nelle istituzioni. La città che mi onoro di amministrare è famosa nel mondo per la concentrazione di saperi, intelligenze, bellezza. Ieri, invece, è balzata infelicemente alle cronache nazionali per fatti così negativi. Da cittadino provo amarezza perché vorrei che le manifestazioni di studenti potessero svolgersi senza che nessuno si faccia male. Da genitore perché insegniamo ai nostri figli a esser liberi rispettando le regole, a crescere con coscienza critica non pensando solo a sé ma anche al mondo intorno. Coi ragazzi si deve usare l’esempio, non i manganelli".
Ha parlato con qualcuno dei ragazzi coinvolti nelle cariche, o con i loro genitori?
"Ho parlato con mamme e babbi preoccupati a buon diritto, dopo aver visto quelle immagini crude. Il pericolo è che i nostri ragazzi perdano fiducia nelle Istituzioni. Ciò va assolutamente evitato. Vengono dal periodo Covid, a loro abbiamo chiesto molto e offriamo loro un mondo pieno di preoccupazioni e conflitti. Non devono abbandonarsi a rabbia e sfiducia. Bisogna parlare di quel che è successo. La loro opinione è importante".
Ha sentito prefetto e questore?
"Sin da subito li ho contattati entrambi per chieder conto dell’accaduto, sono sicuro che faranno piena luce. Ma ho ribadito loro che le scene circolate sui social rimandano a un tempo che credevamo appartenere al passato nella nostra città. Non vogliamo che tornino".
Da chi è partito secondo lei l’ordine di usare i manganelli?
"Non spetta a me stabilirlo. Ma sottoscrivo il pensiero del presidente Mattarella che ha fatto presente al ministro dell’Interno come ’l’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni’".
Esponenti della Lega, diversamente da lei, si sono schierati con le forze dell’ordine .
"Per me viene prima la città, poi i partiti. Sono il sindaco di tutti i pisani, anche di chi ha e vuol manifestare idee diverse dalle mie. Le forze dell’ordine fanno un lavoro prezioso, ma si deve poterne criticare l’operato con serenità se necessario".
Venerdì sera 5mila persone si sono radunate in piazza dei Cavalieri per dire «no alla violenza delle istituzioni». Come si ricuce lo strappo?
"Con il dialogo. Pisa ha una tradizione di partecipazione democratica forte e radicata e ha reagito a quella che è stata sentita come un’ingiustizia. La nostra comunità, a prescindere da chi governa a Roma o a Pisa, condivide la necessità di un impegno comune per la pace, la democrazia, la convivenza civile. C’è bisogno di confronto pubblico. Già dal consiglio comunale, domani, dobbiamo avviare una seria e serena discussione. E mercoledì inviteremo gli studenti delle scuole superiori cittadine alla consulta dei giovani".