REDAZIONE CRONACA

Scuola, bufera su Valditara. E Letta lancia la campagna a sostegno della preside Savino

L’opposizione all’attacco dell’esponente del governo che ha bollato come “lettera ridicola” quella indirizzata agli alunni dalla dirigente del Da Vinci, dopo i fatti del Michelangiolo. Giani: “Lettera motivo di orgoglio”

Il ministro dell'Istruzione e Merito Giuseppe Valditara

Il ministro dell'Istruzione e Merito Giuseppe Valditara

Firenze, 23 febbraio 2023 - Un polverone. Come c’era da aspettarsi, le parole - durissime - del ministro Valditara contro la dirigente Annalisa Savino hanno scatenato un vespaio di polemiche. Una lettera "impropria, che mi è dispiaciuto leggere”, ha detto Valditara. E ancora: “Queste iniziative sono strumentali ed esprimono una politicizzazione che auspico non abbia un ruolo nelle scuole. Poi, se questi atteggiamenti dovessero persistere con comportamenti che vanno al di là dei confini istituzionali, vedremo se sarà necessario prendere delle misure. Attualmente non è necessario intervenire. Di queste lettere ridicole non so che farmene, sono propaganda".

Come prima replica Enrico Letta pensa a una rete di solidarietà nei confronti della dirigente Savino. "Grazie preside Savino" scrive su Twitter il segretario uscente del Pd. E lancia un hashtag sul social #GraziePresideSavino, a sostegno della preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze.

Per il sindaco di Firenze Dario  Nardella quelli del ministro sono stati “toni intimidatori lesivi dei principi costituzionali dell'autonomia scolastica e della libertà di pensiero. Dopo la ferita del pestaggio al Liceo Michelangelo la città di Firenze viene offesa da giudizi irricevibili che mortificano il dibattito democratico e civile e il mondo della scuola. L'Italia non ha bisogno di un ministro censore d'altri tempi, ma di un ministro che promuova il rispetto, il dialogo e la non violenza nella scuola italiana”. Vicinanza alla preside del Da Vinci Annalisa Savino, “per le pessime parole del ministro”, è stata poi espressa dall'assessora all'educazione di Palazzo Vecchio Sara Funaro che ha sentito per telefono la dirigente. 

Anche il presidente della regione Toscana Eugenio Giani è intervenuto: “Sono parole intense e bellissime - dichiara Giani - che non solo rappresentano espressione concreta di esercizio della libertà di pensiero costituzionalmente garantita, ma racchiudono amore per i valori democratici, attenzione verso l'educazione delle giovani generazioni, e preoccupazione verso i rischi di scivolamento verso pratiche violente e autoritarie”. “Cara professoressa Savino - aggiunge il presidente - la sua lettera è un monito per tutti ma è anche motivo di orgoglio per tutta la Toscana, terra che affonda le radici della sua storia moderna, sin dal suo simbolo, nella lotta della Resistenza e nel contributo alla nascita della nostra Costituzione, e che ha deciso di inserire nel proprio Statuto l'antifascismo come principio cardine”. 

"Il ministro farebbe meglio a placare il clima di tensione e di odio suscitato da giovani neofascisti, a condannare l'accaduto, sostenere i dirigenti nell'esercizio delle loro funzioni educative e ad affermare compiutamente un messaggio antifascista". Così in una nota la Federazione lavoratori della conoscenza Cgil Nazionale dopo le parole del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, in merito alla lettera di della preside di un liceo di Firenze che aveva sottolineato come le origini del fascismo fossero nelle azioni di violenza. "Dopo le distorsioni della storia a cui abbiamo assistito in questi mesi ora giunge, da parte di Valditara, anche la minaccia di provvedimenti nei confronti della libera espressione dei dirigenti scolastici". "La Flc nazionale, la Flc di Firenze e la Cgil di Firenze - conclude - si impegnano fin d'ora per la difesa dei principi costituzionali di libertà di pensiero, invitando a una mobilitazione straordinaria tutte le forze democratiche e antifasciste".

“Qualcuno dovrebbe spiegare a Valditara che è un ministro della Repubblica italiana e non di quelle del passato, e quando un dirigente scolastico o un docente si richiama alla Costituzione antifascista fa onore al nostro Paese e al suo ruolo di educatore”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell'Alleanza Verdi Sinistra.

“Dopo 120 ore, il ministro dell'Istruzione Valditara non ha ancora condannato le violenze contro degli studenti, davanti a una scuola, da parte di neofascisti vicini a Fdi. Gliene sono bastate 24 per intimidire una dirigente scolastica. Oltre l'incredibile”. Lo scrive in un tweet Marco Furfaro, deputato del Partito Democratico e portavoce nazionale della mozione Schlein.

“È scandaloso che con questo Governo chi difende i valori dell'antifascismo e della nostra Costituzione venga additato dal Ministro della Pubblica Istruzione. Ci chiediamo quindi quale sarà il prossimo passo del Ministro Valditara, dopo l'umiliazione come metodo di studio, attaccare dirigenti scolastici che si richiamano alla Costituzione? Esprimo vicinanza e sostegno alla preside Annalisa Savino che ha subito dal ministro un attacco indecente e contro la Costituzione”. Così in una nota Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra.

“È incredibile. Il ministro dell'Istruzione anziché condannare con fermezza l'aggressione squadrista e fascista posta in essere da componenti di Azione Studentesca, associazione vicina a Fratelli d'Italia, e anziché esprimere solidarietà nei confronti degli studenti aggrediti, se la prende con la preside per la lettera inviata agli studenti e alle loro famiglie. È l'ennesima di prova che un simile personaggio non può rivestire il ruolo di ministro dell'istruzione e che prima torna a casa meglio sarà per studenti, insegnanti e per tutti coloro che hanno a cuore la scuola pubblica nel nostro Paese”. Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle in Commissione Istruzione di Camera e Senato.

Sui social, il presidente del quartiere 4 Mirko Dormentoni non usa mezzi termini: “Caro ministro Valditara, lei dimostra di essere fuori dal mondo o semplicemente è lei che strumentalmente usa il suo ruolo. Dichiarare che la lettera di una dirigente scolastica è del tutto impropria perché parla dell'aggressione squadrista di sabato in via della Colonna parlando anche di fascismo, e affermare che non compete ad una preside lanciare messaggi di questo tipo e che in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista, fino a minacciare di prendere provvedimenti, parla da solo”. Dormentoni va oltre: “Un ministro come lei non è all’altezza dell’Italia democratica, repubblicana e antifascista”.