CATERINA CECCUTI
Cronaca

Scuola e famiglie numerose, un salasso. I libri cambiano ogni anno: “Budget da mille euro”

“Abbiamo quattro figli”, il racconto di chi deve fronteggiare un’emergenza non prevista. Impossibile passarli dal fratello grande al piccolo: la scorciatoia dei testi usati non basta”

Secondo le prime stime, il 2024 registrerà un incremento dei costi per l’acquisto di libri e materiale scolastico, andando a gravare ulteriormente sul portafoglio delle famiglie italiane. Se parliamo di scuola primaria il problema non si pone perché nel nostro Paese i libri di testo necessari ai giovanissimi studenti che si apprestano ad imparare a leggere, scrivere e far di conto sono gratuiti e possono essere richiesti in qualsiasi libreria.

La questione si fa seria al momento dell’ingresso alle medie e alle superiori che – benché rientrino nella scuola dell’obbligo – prevedono l’acquisto dei libri di testo a spese delle famiglie.

Ilaria Novelli è una fiorentina di quasi 44 anni con quattro figli: Alessia di 17 anni, Erika di 15, Chiara di 11 e Leonardo di 9: «Se devo fare un raffronto tra l’esperienza che ho avuto con la mia prima figlia nata nel 2007, e Chiara, che a settembre inizierà le medie, mi accorgo che il costo dei libri e del materiale scolastico in generale è indubbiamente aumentato». Diciamolo in numeri. «Il minore va alle elementari, ma per le grandi (iscritte al Liceo Scientifico Sportivo) e la mezzana ho calcolato oltre 300 euro a testa di soli testi scolastici, a cui vanno aggiunti almeno 100 euro di tablet perché Chiara ha scelto il percorso scolastico digitale». Per un totale, quindi, di circa mille euro. Una spesa indubbiamente gravosa per una famiglia. «Non so come facciano a provvedere famiglie con difficoltà economiche serie. Personalmente, per risparmiare, ho preferito vendere i vecchi libri delle ragazze e comprare dei testi usati, ammortizzando la spesa di circa 100 euro per ognuna delle mie figlie. La cosa che mi innervosisce di più è che i titoli indicati dagli stessi insegnanti di una medesima sezione cambiano ogni anno, rendendo impossibile il passaggio dal fratello maggiore a quello minore. Devono per forza essere ricomprati. Oltretutto non tutti i testi vengono usati nel corso dell’anno: mi è capitato di rivendere alla libreria dell’usato libri delle mie figlie che erano completamente nuovi, recuperando la spesa solo in parte». L’esperienza di David Coppini, di Prato, non è più rosea: «Io e mia moglie abbiamo in casa quattro ragazzi: Lorenzo di 23 anni, Aurora 21 (affetta da Sindrome di Rett, dunque invalida al 100%), Riccardo di 11 e Andrea, un bimbo preso in affido sine die con un lieve deficit cognitivo ereditario. L’aumento delle spese scolastiche è innegabile, lo abbiamo visto crescere nel corso degli anni accompagnando i ragazzi nel loro percorso formativo. Per Lorenzo, quando frequentava le medie, venivano spesi circa 200 euro l’anno in libri. Riccardo, per la prima media avrà bisogno di acquistare libri per un totale di 360 euro (+30-35% in appena 10 anni). Per quanto riguarda il bimbo in affido, fino all’anno scorso non pagava né la mensa né il trasporto perché aveva un Isee pari a zero; quest’anno la sua scuola si trova in un comune limitrofo e ha presentato un conto di 3,50 euro al giorno». Caterina Ceccuti