MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

27 agosto 1979, quando Fabrizio De André e Dori Ghezzi vennero sequestrati

De André decise non solo di restare in Sardegna ma di perdonare i banditi che tennero in prigionia lui e la sua compagna per quattro lunghi mesi

Fabrizio De André e Dori Ghezzi (foto da Ansa)

Fabrizio De André e Dori Ghezzi (foto da Ansa)

Firenze, 27 agosto 2024 - Era l'estate del 1968 quando Fabrizio De André visitò per la prima volta la Sardegna. Se ne innamorò a tal punto che lasciò Genova per trasferirsi sull’isola. Ma di lì a poco lo avrebbe aspettato una brutta sorpresa. A ridosso della tenuta dell'Agnata, nascosti tra i cespugli, alcuni banditi col binocolo controllavano i loro spostamenti. Quel giorno, il 27 agosto del 1979, la casa era affollata di persone, ma venuta la sera se ne erano andati tutti: i genitori di Dori Ghezzi, la sorella, il cognato e vari amici. Erano le otto di sera quando Fabrizio e Dori rimasero soli in casa. Dopo aver cenato, verso le 23, stavano per andare a dormire quando Dori sentì i passi di qualcuno che saliva in fretta le scale. Non poteva essere Fabrizio, che era scalzo, perciò si affacciò al ballatoio per vedere chi fosse, ma quel punto venne aggredita da due uomini armati. Proprio come in un film, avevano il volto coperto con un cappuccio che all'altezza degli occhi aveva due fori. Un terzo bandito puntava un fucile contro Fabrizio, che insieme alla sua compagna Dori (con la quale è stato legato dal 1974 fino alla morte e che ha sposato nel 1989) in seguito raccontò: "Fummo presi e fatti scendere al piano terra, dopo averci fatto calzare scarpe chiuse e portato con noi alcune paia di calze. Ci fecero uscire dal retro della casa e fatti sedere sulla nostra macchina. Prima di chiudere la porta chiesero a Fabrizio dove fosse l’interruttore per spegnere le luci del giardino". Erano stati rapiti dall'anonima sequestri sarda e tenuti prigionieri alle pendici del Monte Lerno presso Pattada, per essere liberati dopo quattro mesi (Dori fu liberata il 21 dicembre alle undici di sera, Fabrizio il 22 alle due di notte, tre ore dopo), dietro il versamento del riscatto, di circa 550 milioni di lire, in buona parte pagato dal padre Giuseppe. Di quella vicenda De André, che ne ha parlato nella canzone 'Hotel Supramonte' (pubblicata nell'album 'L'indiano' nel 1981), ha detto di averla vissuta "con un'enorme curiosità, di un film o un romanzo di cui purtroppo ero protagonista. Ma mi incuriosiva vedere come andava a finire". E, il giorno dopo il rilascio, ebbe la lucidità di commentare: "Noi ne siamo venuti fuori, mentre loro non potranno farlo mai". Nemmeno la drammatica esperienza del sequestro avvenuta nel 1979 riuscì a far venire meno il legame profondo per questa terra. Perché - è storia nota - De André decise non solo di restare in Sardegna ma anche di perdonare i banditi che tennero in prigionia lui e la sua compagna. Un grandissimo amore per l'Isola racchiuso in una frase-emblema di De Andrè: "La vita in Sardegna è forse la migliore che un uomo possa augurarsi. Ventiquattromila chilometri di foreste, di campagne, di coste immerse in un mare miracoloso dovrebbero coincidere con quello che io consiglierei al buon Dio di regalarci come paradiso".

Nasce oggi

Georg Wilhelm Friedrich Hegel nato il 27 agosto del 1770 a Stoccarda. I suoi contributi filosofici portarono ad un superamento dei predecessori Fichte e Schelling. Una sua celebre frase recita così: “Quanto più certa è la nostra conoscenza, tanto meno sappiamo”.