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Morta in fabbrica, Confindustria: "Dobbiamo capire i punti deboli del sistema"

"Dobbiamo comprendere che la strada che abbiamo imboccato ormai da molti anni è quella giusta"

Francesco Marini

Firenze, 4 maggio 2021 - "Quando accadono eventi così gravi e sconvolgenti si prova un forte senso di smarrimento. Sembra che tutto quello che è stato fatto per la sicurezza sia stato inutile: i protocolli condivisi fra le parti sociali, la formazione, le iniziative innovative online realizzate negli anni e nelle quali abbiamo fortemente creduto, impegnandoci al massimo per rendere tutto ciò efficace. Dobbiamo comprendere che invece la strada che abbiamo imboccato ormai da molti anni è quella giusta e che dobbiamo insistere in quella stessa direzione, con la massima determinazione".

Così il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini in merito a Luana D'Orazio, morta a 22 anni in un incidente sul lavoro in un'azienda tessile a Montemurlo. "Dobbiamo anche, parallelamente, capire quali sono i punti deboli della sicurezza nel tessile pratese - aggiunge in una nota -, i problemi ancora aperti che hanno permesso che accadessero incidenti così gravi. Come Confindustria Toscana Nord porteremo il tema a tutti i tavoli di enti competenti in cui abbiamo una nostra rappresentanza: dobbiamo analizzare assieme ai sindacati dei lavoratori ciò che è accaduto negli ultimi anni, cercare le falle e porvi rimedio. Lo dobbiamo a chi sul lavoro ha perso la vita - conclude Marini - e a chi tutti i giorni va in azienda e deve poter essere certo di tornare a casa sano come vi è entrato".