Firenze, 1 maggio 2024 – Inutile pulirsi la coscienza scandendo gli innumerevoli "mai più" che sentiamo ripetere come un mantra della politica da clic. Per dar seguito ai "mai più" servono prima coerenza e poi investimenti sulla prevenzione. Che non può essere solo repressione, non ci si deve arrendere nella promozione della cultura del rispetto delle regole: eppure per ogni insopportabile tragedia sul lavoro si chiedono e si sbandierano più controlli. Bene che ci siano. E allora partiamo almeno da lì. E’ l’obiettivo della Regione: fare mille controlli in più all’anno nei cantieri edili (i luoghi più rischiosi, dove si verificano più incidenti), per arrivare a un totale di 4.500.
Sarebbe un record, in Italia. Anche se già adesso per percentuali di verifiche di regolarità nei luoghi di lavoro la Toscana è seconda solo al più piccolo Friuli Venezia Giulia. L’impegno preso è quello di migliorare ancora, e il più possibile, dopo il tragico crollo al cantiere di via Mariti, a Firenze, che il 16 febbraio scorso si è inghiottito cinque vite. La Regione aveva chiesto con forza al governo, e alla ministra del lavoro Marina Elvira Calderone, un investimento straordinario per l’assunzione di professionisti nei settori della prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro delle Asl, così da intensificare le attività di prevenzione e i controlli nei cantieri.
Richiesta che tutte le Regioni avevano rimbalzato a Roma senza ottenere risposte. E’ anzi accaduto che con l’approvazione del decreto legge 19 di quest’anno, il governo abbia deciso di non mettere nuove risorse per potenziare questo settore, addirittura ridimensionando il ruolo delle Asl, senza tenere conto delle competenze in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro attribuite al sistema sanitario nazionale fin dalla sua istituzione. Per questo la Toscana ha deciso di andare avanti da sola. Il piano speciale, cui sta lavorando l’assessore alla salute Simone Bezzini in accordo coi sindacati, su indicazione del governatore Eugenio Giani, sarà approvato dalla giunta regionale nei prossimi giorni e prevede l’assunzione a tempo determinato (per tre anni) di 8 dirigenti e 25 unità di personale del comparto, poi i dipartimenti di prevenzione delle tre Asl decideranno le figure professionali specifiche necessarie da arruolare che andranno a rimpinguare organici impoveriti a a causa dell’annosa tagliola del tetto di spesa nazionale al personale sanitario. In tutto sono 351 i dipendenti delle tre Asl dedicati alla sicurezza nei luoghi di lavoro (116 nella Nord Ovest; 156 nella Centro e 79 nella Sud Est).
Per finanziare il piano triennale saranno usate le risorse derivanti dalle sanzioni comminate dalle Asl per violazioni alla normativa di sicurezza nei luoghi di lavoro. Si tratta di un investimento significativo che aggiunge 1,6 milioni all’anno ai 600mila euro già stanziati per il potenziamento dei servizi Pissl, senza gravare sul fondo sanitario.
«Vogliamo dare un segnale concreto e in controtendenza rispetto alle scelte del governo che indeboliscono i dipartimenti di prevenzione – incalza l’assessore Bezzini – Con il progetto speciale in Toscana faremo mille controlli in più all’anno nei cantieri. Una misura condivisa con i sindacati che si aggiunge al prezioso lavoro che già oggi portano avanti i professionisti dei Pissl in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro".
La legge prevede che si controllino almeno il 5% delle aziende sul territorio: la Toscana negli anni si è posta sempre obiettivi sfidanti. Nel 2023 effettuati controlli su 15.303 aziende, pari al 7,9% del totale; 4.924 cantieri, di cui 3.652 ispezionati con sopralluogo e 1.272 controllati a livello di documenti, pari al 13,5% di quelli notificati (36.570).