Firenze, 11 settembre 2023 – Si sente aria di campagna elettorale, non tanto perché i candidabili alzano la mano e si mettono in lizza, quanto perché si torna a parlare di sicurezza. Questione annosa e quotidianamente concreta che riguarda le città come i paesi, purtroppo, dove anche il senso di comunità spesso viene messo alle corde.
Non si tratta più solo di percezione di insicurezza, come spesso si dice per mettere a tacere chi alza il vessillo del problema. La novità è che il tabù della sinistra viene meno: sarà proprio l’avvicinarsi delle urne a rendere il nodo sicurezza di interesse trasversale? Chissà, probabilmente sì.
Lo sdoganamento è arrivato dal fronte dei sindaci dem e in particolare dal primo cittadino di Firenze Dario Nardella.
Sta invocando da mesi almeno 200 agenti in più per coprire il territorio cittadino e in particolare ’zone franche’ come il parco delle Cascine in mano a pusher, al mercato della droga, a sbandati. Per ora l’appello al ministro dell’Interno Piantedosi è rimasto tale e Nardella si è dovuto accontentare della buona volontà.
Cioè di 40 volontari dell’associazione ex carabinieri. Meglio che niente per ora, ma il pressing su Roma prosegue. Semmai dando per assodato che la polemica con Pisa ("A Conti danno rinforzi perché la giunta comunale è di centrodestra") ha perso la sua forza, il problema resta sul tappeto come ha verificato di persona il sindaco di Firenze l’altro giorno girando di notte per la città. Insomma il tabù sicurezza è stato superato anche a sinistra grazie proprio ai sindaci che sentono gli effetti sottopelle.
Non solo Nardella quindi. A pochi chilometri da Firenze, nell’ancora rossa Castelfiorentino (vera roccaforte che nella storia ha avuto voti per il Pci oltre il 70 %), il sindaco Alessio Falorni ha deciso di mettere mano alle casse comunali per far pattugliare il territorio dai vigilantes privati. Falorni come Stefano Bandecchi di Terni, che paga i vigilantes grazie a sponsor? Guai a dirlo. Tanto che la segretaria dem cittadina Francesca Gianni ha affermato di corsa che "il tema della sicurezza è un tema di sinistra".
È il tema "delle famiglie più umili, della classe media, delle marginalità, poiché dove non c’è sicurezza alligna ancora di più il senso di ingiustizia sociale". Da settembre controlli e vigilanza supplementare.
"Dopo aver chiesto più volte al prefetto una maggiore presenza da parte di carabinieri e polizia, abbiamo ritenuto opportuno rafforzare l’attività di presidio nelle zone sensibili organizzando un servizio di vigilanza privata per scoraggiare i malintenzionati", ha sottolineato il sindaco eletto nel 2019 con il 69 per cento dei voti.
E il centrodestra di fronte a questa comunanza di intenti tra partiti che fa? Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, ex sindaca di Cascina, se la ride di fronte all’adozione del tema da parte del Pd.
"La destra ha sempre avuto la sicurezza come priorità" e ha "sempre ritenuto certa immigrazione come un problema, a differenza della sinistra che ha sempre dipinto quest’ultima come una risorsa, ha sempre spinto e tutt’ora spinge per l’accoglienza indiscriminata e diffusa, perché – conclude Ceccardi – deve foraggiare certe cooperative che a loro volta la foraggiano".
Oggi Forza Italia farà la "camminata della sicurezza" al parco delle Cascine. Promuovono il sopralluogo la parlamentare Erica Mazzetti e il coordinatore regionale Marco Stella. Un’iniziativa per denunciare "il continuo deterioramento delle condizioni di sicurezza del più importante parco cittadino. Per anni, il Pd ha fatto decine di annunci - ricorda Mazzetti - sulla riqualificazione senza concretizzare alcunché: spaccio, delinquenza, abbandono, insicurezza sono la norma".
Insomma la campagna elettorale è iniziata. Sicurezza all’ordine del giorno. Con la speranza che tanto movimento di opinioni favorisca soluzioni concrete.