LAURA VALDESI
Cronaca

Il caso Rossi: "Inchiesta per omicidio, la verità su David"

La vedova Antonella Tognazzi e il fratello Ranieri Rossi ascoltati ieri dalla commissione parlamentare. Il sopralluogo dei deputati a Rocca Salimbeni e nel vicolo

La delegazione nel vicolo del Monte Pio (Foto Lazzeroni)

Siena, 9 settembre 2021 - Riaccesi i riflettori sul vicolo del Monte Pio. Su quella finestra di Rocca Salimbeni da cui, era il 6 marzo 2013, precipitò David Rossi, allora capo della comunicazione di Banca Mps. A riportare l’attenzione su un angolo della città diventato quasi feticcio – dove i turisti (è successo anche ieri) si fermano a fare foto, anche al cartello ormai sbiadito "Verità per David" – è stata la delegazione della commissione parlamentare d’inchiesta arrivata a Siena. E che dopo il pranzo al ’Biondo’, alle 14,30 ha varcato la soglia della Rocca, come dirà il presidente Pierantonio Zanettin, "per cercare di capire meglio e di chiarire tanti dubbi". "Interessante", aggiungerà quando, alle 16.40, scende nel vicolo insieme ai 12 deputati: il vice presidente Luca Migliorino, Susanna Cenni, Azzurra Pia Cancellieri, Giuseppe D’Ippolito, Valentina D’Orso, Leonardo Donno, Alessandra Ermellino, Marco Lacarra, Guglielmo Picchi, Walter Rizzetto, Andrea Rossi e Francesco Sapia. Alle 14.53 si apre la finestra dell’ex ufficio di Rossi, adesso una sala riunioni. Fra i primi ad affacciarsi il presidente Zanettin. Più volte lo fanno Migliorino (la sua voce possente spesso si sente ricostruire con i colleghi le ipotesi sulla caduta emerse nell’inchiesta e non solo), anche Rizzetto che si era fermato già nel vicolo prima di iniziare i lavoro "Per la costituzione della commissione parlamentare ho combattuto in questi anni in modo, spero, costruttivo e anche se certa politica ci ha negato alcuni passaggi, ebbene, pur ingoiando amaro sono in prima linea per svolgere con onore il mandato", scrive su Facebook il deputato. "Non era facile arrivare a questo traguardo ma grazie alla tua serietà e fermezza ci siamo riusciti – gli risponde sui social la moglie di Rossi, Antonella Tognazzi –. Mi auguro che la commissione tutta prosegua con la stessa determinazione sulla strada della verità".

«Quella è la telecamera?», interroga un parlamentare accennando all’occhio elettronico nel vicolo. Dove risuonano frammenti di ricostruzioni che negli anni hanno riempito le cronache. Scattano foto i commissari, fanno video. Si confrontano. Parlano della simulazione che venne fatta con l’ausilio dei vigili del fuoco nell’inchiesta bis. Accompagnati poi da due funzionari della Banca, salgono al piano superiore, aprendo la finestra. Poi scendono nel vicolo. "Non abbiamo moltissimi dubbi solo noi", dice Rizzetto mentre alcuni colleghi si portano in via dei Rossi per capire quanto si poteva scorgere dall’angolo del punto in cui era rimasto il corpo. La commissione verifica diversi ingressi della Rocca poi si sposta in prefettura.

Quasi due ore dura l’audizione della moglie di Rossi. "Tutte persone interessate alla vicenda che stanno lavorando bene. Mi hanno chiesto del prima, del durante e del dopo. Dei rapporti con la Banca – dice –. Gli aspetti su cui si sono soffermati? Il carattere di David, il fatto delle mail, si è parlato del mio processo. Nessun accenno al sopralluogo. No, non ho fornito spunti. Non ho una strada certa, cerco di capire cosa è successo, soprattutto perché. Non sta a me dire dove guardare". Se si chiede cosa si attende dalla commissione d’inchiesta è chiara: "Che alla fine si apra un fascicolo per omicidio. Non ho l’illusione di credere che possano determinare tutto ma semmai che producano elementi per cui la procura apra un giusto fascicolo, che è quello per omicidio". "Ci sono state due archiviazioni – aveva detto prima di entrare in prefettura per l’audizione Ranieri Rossi, uscendo alle 22 – e una relazione del colonnello Zavattaro che danno tre conclusioni diverse. Comincerei da qui, per rispetto anche della famiglia. La pistola fumante forse non si troverà ma se analizziamo le prove si capisce tanto". Oggi verranno sentiti Lorenza Bondi, Giancarlo Filippone e Massimo Riccucci.