MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Era il 24 gennaio 1972: ritrovato il soldato fantasma che ignorava la guerra fosse finita

È stato l’ultimo soldato ‘fantasma’ giapponese a tornare a casa, visse nascosto nella foresta e questa è la sua incredibile storia che ispirò film e libri

Una scena del film "Onoda"

Firenze, 24 gennaio 2023 - Il 24 gennaio del 1972 venne ritrovato sull'isola di Guam il soldato giapponese Shoichi Yokoi, creduto morto e dato per disperso da decenni. La sua storia ha dell’incredibile: era rimasto a combattere nella giungla per 28 lunghi anni, ignorando che da 27 anni orami la seconda Guerra Mondiale fosse finita.

Ma cos’era successo a questo ‘soldato fantasma’? Da giovane, quando aveva 26 anni, venne chiamato alle armi. Era il 1941 quando smise gli abiti civili, disse addio al lavoro di sarto per essere arruolato e mandato prima in Manciuria e poi, nel 1943, spedito a Guam, dove l’esercito giapponese doveva tenere testa all'avanzata statunitense, che conquistò l’isola nel 1944. Shoichi Yokoi, sergente dell'esercito imperiale giapponese, per non essere catturato si nascose in una grotta insieme a un piccolo gruppo di commilitoni. Dei 5mila soldati nipponici inviati sull’isola, ritenuto luogo di guerra strategico, molti si arresero, altri morirono, altri ancora si diedero alla fuga. Alla fine, insieme a Yokoi erano rimasti solo altri due ‘soldati fantasma’ a non abbandonare mai la missione, che però persero la vita nel 1964 a causa di un'inondazione che travolse l’isola. Yokoi rimase allora completamente solo per altri otto lunghi anni. Come fece a sopravvivere? Come raccontò lui stesso, cibandosi di rane e topi, riparando i vestiti con le foglie della foresta.

Fino a quando, il 24 gennaio del 1972, non venne avvistato vicino al fiume Talofofo da due pescatori. Nonostante il soldato non incontrasse più soldati da decenni, pensando che fossero due nemici, li attaccò. Questi lo immobilizzarono e lo condussero alle autorità militari, che risalirono alla sua vera identità. Yokoi ignorava che la guerra era finita, che il Giappone si fosse arreso, che su Hiroshima e Nagasaki erano state sganciate due bombe atomiche. Venne ricevuto Palazzo Imperiale, gli venne assegnata una piccola pensione, ricevette 300 dollari di stipendio arretrato, ma quando la popolazione conobbe la sua storia, in breve tempo divenne una celebrità. La sua vicenda ispirò film e libri,  le sue avventure vennero ripercorse in documentari, e nel 1974 il ‘soldato fantasma’ pensò anche di candidarsi, ma alle elezioni non ebbe fortuna. Si reinventò allora come istruttore in corsi di sopravvivenza.

Nasce oggi

L’Imperatore Adriano, nato il 24 gennaio 76 d. C. a Italica, Spagna. Grande mecenate, appassionato di architettura, arte e cultura, legò il proprio nome a grandi opere pubbliche (la Mole Adriana) e militari (Il vallo di Adriano) e favorì la fusione tra la cultura greca e quella romana. Marguerite Yourcenar in ‘Memorie di Adriano’ ha scritto: “Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.