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Sollicciano, un detenuto tenta di impiccarsi: salvato da un poliziotto

L’uomo, che era stato arrestato per spaccio, ha tentato di togliersi la vita impiccandosi col lenzuolo

Il carcere di Sollicciano

Il carcere di Sollicciano

Firenze, 10 settembre 2022 – È stata un’autentica giornata da incubo quella appena trascorsa nella casa circondariale di Sollicciano. “Dove solo grazie al tempestivo e professionale intervento della Polizia Penitenziaria si è impedito che un detenuto si togliesse la vita". La notizia arriva dal Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, attraverso il segretario regionale della Toscana, Francesco Oliviero.

"Un detenuto marocchino di 27 anni ha tentato di togliersi la vita ed è stato salvato solo grazie all'intervento della Polizia penitenziaria. L'uomo – spiega Francesco Oliviero - era stato arrestato e portato in istituto il 5 agosto scorso per spaccio di sostanze stupefacenti. Ha tentato di impiccarsi utilizzando il lenzuolo che ha legato al collo e alle sbarre. A quel punto, un agente nel giro di controllo è intervenuto riuscendo a salvarlo”.

“Quel giovane poliziotto è riuscito per fortuna, col suo provvidenziale intervento, a cambiare il corso del destino dell’uomo sottraendolo alla morte. Restano ignote le motivazioni che hanno portato il detenuto a tentare un gesto così estremo”.  A quel punto sono stati chiamati i soccorsi e l’uomo è stato trasportato in ospedale con prognosi riservata. “In ogni caso - aggiunge Francesco Oliviero - il dato certo è che la scelta di togliersi la vita è originata da uno stato psicologico di disagio. È un dato oggettivo che chi è finito nelle maglie della devianza spesse volte è portatore di problematiche personali sociali e familiari”. Come sottolinea il segretario regionale del sindacato autonomo della polizia penitenziaria, si tratta "dell'ennesimo suicidio sventato di un detenuto in carcere, che dimostra come i problemi sociali e umani permangono nei penitenziari, al di là del calo delle presenze”. Gli istituti penitenziari sono tenuti a preservare la salute e la sicurezza dei detenuti, ma proprio il suicidio è spesso la causa più comune di morte nelle carceri.

L’allarme dunque resta alto, e lo dicono i numeri: “Si consideri che negli ultimi 20 anni – ha spiegato il segretario generale del sindacato autonomo della polizia penitenziaria, Donato Capece – che le donne e gli uomini della polizia penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 23mila tentati suicidi ed impedito che quasi 175mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze".

Maurizio Costanzo