REDAZIONE CRONACA

Pisa, indagine su sonno e stress in lockdown: mattinieri più resistenti

Lo studio, realizzato dal laboratorio Sonnolab dell’università di Pisa e dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, è stato condotto attraverso un questionario online su scala nazionale

Insonnia (immagine di repertorio)

Pisa, 30 maggio 2021 - Da una indagine su sonno e stress durate il primo lockdown in Italia è emerso che i tipi mattinieri sono stati più resilienti e hanno resistito meglio allo stress rispetto ai nottambuli. La notizia arriva da uno studio pubblicato sulla rivista ‘Chronobiology International’ e realizzato dal laboratorio Sonnolab dell’Università di  Pisa e dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di  Pisa.

L’indagine è stata condotta attraverso un questionario online al quale hanno risposto circa 1300 persone da 19 diverse regioni italiane. I ricercatori hanno impiegato scale di valutazione ben note in letteratura per misurare il cronotipo, la qualità del sonno e la resilienza. È risultato così i che i mattinieri, le cosiddette "allodole", sono stati più resilienti e hanno sviluppato meno reazioni da stress post-traumatico rispetto ai nottambuli o "gufi". Questo perchè, secondo i ricercatori, chi va a letto presto e si sveglia presto ha goduto di una migliore qualità del sonno rispetto di chi va a letto tardi e si sveglia tardi. "Bisogna prestare molta attenzione alla qualità del sonno e al ruolo del cronotipo nei meccanismi di adattamento a situazioni croniche stressanti, come quella legata alla pandemia - ha spiegato Andrea Bazzani primo autore dello studio, e medico perfezionando della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa - ll cronotipo, ovvero la preferenza individuale per i ritmi sonno-veglia, e' infatti strettamente associato alla qualita' del nostro sonno e mediamente i mattutini hanno un sonno qualitativamente migliore rispetto ai nottambuli". "Sara' utile condurre ulteriori studi in merito per approfondire, anche con tecniche di telemonitoring, la qualita' del sonno e i ritmi circadiani della popolazione in studio - aggiunge il professore Ugo Faraguna dell'Università di  Pisa - ma siamo fiduciosi che questi primi risultati possano incentivare l'impiego di strategie di promozione di una corretta igiene del sonno e interventi di cronobiologia che mitighino l'impatto di situazioni stressanti e croniche, come la pandemia, sulla salute delle persone". Insieme a Faraguna e Bazzani hanno firmato il lavoro su rivista "Chronobiology International", per l'Università di Pisa Simone Bruno e Francy Cruz Sanabria dottorandi al Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia, Paolo Frumento, professore al Dipartimento di Scienze Politiche, e per la Scuola Superiore Sant'Anna il professore Giuseppe Turchetti. 

Maurizio Costanzo