Versilia, 14 agosto 2024 – Oltre alla preoccupazione per queste linee guida nazionali che non arrivano mai (forse entro fine mese) e che decideranno il loro futuro, i balneari, in questa estate torrida, sono alle prese anche con un altro fenomeno: la presa della battigia. Ovvero proteste più o meno simboliche da parte di turisti che piantano il proprio ombrellone nelle spiagge che libere non sono. E' accaduto al Twiga, a marina di Carrara, qualche episodio anche in Versilia,
«Alcuni stabilimenti della nostra zona – spiega Tommaso Magnani, presidente dei balneari di Viareggio – hanno avuto anche fare con queste persone. Sono dei provocatori, che compiono degli abusi perché noi deteniamo ancora le concessioni, che sono state prorogate al 31 dicembre 2024». «Per fortuna, però – aggiunge – nei casi che ci sono stati qui, queste persone hanno piantato l'ombrellone ma dopo un'oretta se ne sono andate».
Cosa può fare il proprietario dello stabilimento balneare in queste situazioni? «La prima cosa è parlare con loro; se non se ne vanno, bisogna chiamare la capitaneria di porto e il Comune affinché intervengano. Spesso questi individui si dileguano prima dell'arrivo delle autorità. Molti di loro sono aderenti all'associazione "Mare Libero", che non fa altro che creare confusione tra i cittadini. Vorrei ricordare – sottolinea Magnani – che nemmeno dopo il 31 dicembre 2024 le nostre spiagge diventeranno libere. Dove c'è ora un concessionario, ce ne sarà un altro. E non dimentichiamo che Viareggio è diventata ciò che è oggi proprio perché si è sviluppata come polo turistico balneare».
«L'unica cosa che possiamo fare con queste persone – commenta Marco Daddio, presidente dei balneari di Lido di Camaiore – è cercare di dialogare, essere accomodanti e il più possibile tranquilli ,per evitare problemi di ordine pubblico. Il vero problema, urgente, è la normativa che attendiamo dal governo. Ci dicono che c'è un'interlocuzione forte tra l'Europa e il governo italiano, e che sono in corso trattative. Speriamo sia davvero così. Tutti abbiamo bisogno di chiarezza».
Riguardo invece la possibilità di nuovi scioperi sulla spiaggia, Daddio afferma: «È ancora tutto da decidere. Vedremo nei prossimi giorni quali saranno le indicazioni dei sindacati, se decideremo di aprire gli ombrelloni più tardi. Nel nostro mestiere teniamo però sempre conto dei nostri clienti, che ci pagano e ai quali vogliamo offrire sempre il massimo del servizio».