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Beppe Grillo, polemica per la concessione della spiaggia davanti alla villa. La replica del Comune

Gasparri (Forza Italia) all’attacco dell’ex leader dei 5 Stelle: “Favoritismi”. Il sindaco Fedeli: “Consiglio di leggere gli atti: non è una concessione gratuita”

Beppe Grillo e il tratto di spiaggia al centro delle polemiche

Beppe Grillo e il tratto di spiaggia al centro delle polemiche

Bibbona (Livorno), 25 gennaio 2025 – Rinnovata per 10 anni dal Comune di Bibbona la concessione demaniale per la gestione della spiaggia adiacente alla villa di Beppe Grillo, lungo il litorale di Marina di Bibbona. Secondo quanto riportato da 'Il Giornale', la villa viene affittata ai turisti per cifre che possono arrivare fino a 16.500 euro settimanali. Risalente allo scorso dicembre, la delibera poteva essere impugnata entro un mese, ma nessuno ha presentato ricorso.

La concessione demaniale e le sue motivazioni

Il documento menziona espressamente la "concessione demaniale n. 14/05 intestata al Sig. Giuseppe Grillo, identificata nel Piano con la sigla Cdm 7, tipologia concessione: arenile privato". In base a quanto specificato nella delibera, la concessione è stata assegnata in via diretta, giustificando tale scelta in quanto "non riconducibile in alcun modo a un'attività economica, con fini esclusivi di protezione della duna e della vegetazione dunale".

Dettagli della proprietà e reazioni politiche

La villa, costruita nel 1920, si estende su 500 metri quadrati con una ventina di stanze e un parco privato, originariamente nota come Casina di mare dei marchesi Ginori, è dal 2001 il rifugio del comico e leader politico genovese. L'accaduto ha generato un'immediata polemica politica, con il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che ha accusato Grillo di beneficiare di privilegi. Gasparri ha affermato che, mentre il movimento di Grillo promuove gare pubbliche e bandi che colpirebbero le piccole imprese balneari, per lo più a conduzione familiare, “il loro fondatore godrebbe di concessioni per una spiaggia privata a suo piacimento”.

La risposta del Comune di Bibbona

Non si è fatta attendere la replica del Comune. "Forse in ambienti romani sono abituati ai favoritismi. Qui a Bibbona invece si seguono le leggi”, spiega il primo cittadino Massimo Fedeli. "Comprendo la necessità di visibilità ma forse sarebbe opportuno leggere gli atti prima. Non si tratta di una concessione gratuita e non lo è mai stata. Oggetto del rinnovo della concessione è una porzione di duna minimale rispetto all'arenile e si trova al confine della proprietà. Nella delibera di giunta si può leggere chiaramente che non è andata a gara, a differenza di altre, perchè non ha alcun interesse di lucro non essendovi prevista dal Piano della Costa la possibilità di svolgervi alcuna attività economica”.

"Si tratta – dice ancora il sindaco – di un'area che ha come scopo la protezione della duna e della vegetazione dunale, ambiente questo tra l'altro tutelato dalle leggi. E' una concessione che viene da lontano, da molto prima di questa Amministrazione, e sarebbe stato sufficiente leggere gli atti per capire che si sta parlando di nulla. Tra l'altro - ricorda Fedeli - la proprietà di Villa Corallina è stata l'unica che nel periodo di osservazioni al piano della costa non ha chiesto alcun tipo di ampliamento nè possibilità di mettere ombrelloni".

Considerazioni sulla concessione e il canone

Nel dettaglio si tratta di una porzione di duna di 1.105,00 mq, a ridosso della proprietà, per la quale viene versato al Demanio, e non al Comune, un canone di concessione, la cui quota è stabilita dal Ministero, di 3.204,53 euro annui, secondo le stesse regole di chi ha uno stabilimento senza però potervi esercitare alcuna attività economica.

Dalla planimetria allegata al Piano della Costa, spiega ancora una nota del Comune, si nota che la concessione riguarda solo la parte dunale, mentre la spiaggia di fronte alla villa che arriva fino all'arenile è libera e usufruibile da tutti. "Si va a fare polemica per un tratto di duna sul quale non potrebbe essere creata alcun tipo di attività economica quando ci si dimentica che questo Governo non ha voluto affrontare il vero problema delle concessioni balneari. Se non avessero impugnato la legge regionale toscana adesso non ci troveremmo in questa situazione. Forse sarebbe opportuno che i rappresentanti della maggioranza di Governo si occupassero di questo".