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Arrestato Spinelli: la sua storia a Livorno tra affari e calcio, chi è lo “sciur Aldo”

Ai domiciliari l’ex patron amaranto, che ha fatto le fortune della squadra labronica, portandola anche in Europa

Aldo Spinelli allo stadio di Livorno

Livorno, 7 maggio 2024 – La sua cerata gialla nelle domeniche di pioggia allo stadio è diventata negli anni iconica. E Aldo Spinelli la indossava all’Armando Picchi di Livorno quasi per scaramanzia.

E infatti in molti in città lo chiamavano ormai “il giallone”, proprio in riferimento al suo modo di vestire in tribuna d’onore dell’impianto nel quartiere dell’Ardenza

Adesso la città, con i quali i rapporti si sono rotti in maniera burrascosa dopo il fallimento del Livorno, commenta l’arresto ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che vede tra i nomi eccellenti anche il presidente della Regione Giovanni Toti

Un imprenditore che comanda un impero Aldo Spinelli: l’impero della logistica in diversi porti. Il quartier generale a Genova, poi appunto altri importanti basi a Livorno, Napoli, Salerno, Cagliari.

Quello di Spinelli per il Livorno Calcio è un amore sbocciato nei tardi anni Novanta.  E che porterà a una presidenza di 21 anni, di cui sei in Serie A. Dopo l’esperienza come presidente del Genoa, l’imprenditore si sposta appunto sulle coste labroniche. Nel 1999 acquista la squadra in Serie C e cinque anni più tardi, nel 2004, la porterà in Serie A.

Aldo Spinelli, la sua storia a Livorno in foto (Foto Novi)

Spinelli è acclamato come il presidente che realizza i sogni sportivi proibiti dei tifosi livornesi, che arrivano da anni difficilissimi, costellati di tanti bocconi amari nelle serie inferiori. La Serie A era una chimera e finalmente arriva. Il Livorno si confronta con le grandi squadre, tra cui il Milan del presidente Berlusconi. 

Lo “sciur Aldo”, il signor Aldo, come lo chiamano a Genova, è un presidente dai modi spicci ma dalla grande passione. Nel 2006 / 2007 l’approdo addirittura in Coppa Uefa, il momento più alto per il sodalizio amaranto. Seguono anni altalenanti, la squadra retrocede in B, poi torna in Serie A. Inizia il lento declino del Livorno. Si parla a più riprese di una cessione della società da parte del presidente. 

Sono anni particolari, il Livorno non è più quello di un tempo. Nel 2018 comunque c’è il ritorno in Serie B. Spinelli ha coinvolto nel progetto Livorno altri imprenditori di minoranza. Ma l’imprenditore appare stanco e le voci di cessioni o di un disimpegno si fanno sempre più insistenti. Nel 2020 la nuova retrocessione in C. Sono mesi tribolati, fino alla scomparsa della società con polemiche roventi in città. La Spinelli story si chiude: amore e odio in un ventennio comunque storico per la società amaranto.