MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

La storia del controverso spot anti-fumo con Yul Brynner

Per sua volontà venne mandato in onda dopo la sua morte per sensibilizzare i ragazzi. Oggi un terzo dei giovani fuma e gli italiani consumano in media 14 sigarette al giorno

Yul Brynner (foto da web)

Yul Brynner (foto da web)

Firenze, 19 febbraio 2024 – Era il 19 febbraio del 1987 quando Yul Brynner, il famoso attore, comparve in televisione in un discusso spot anti-fumo. Per sua volontà, venne mandato in onda dopo la sua morte. Era stato girato prima che il cancro ai polmoni lo uccidesse, e nel messaggio invitava i ragazzi a non rovinarsi la vita a causa delle sigarette, definite responsabili della sua prematura scomparsa. Ma come stanno le cose nel nostro Paese? I dati del sistema di sorveglianza dell'Istituto superiore di Sanità dicono che più di un fumatore su tre nell'ultimo anno ha provato a smettere ma in oltre il 50% dei casi il tentativo è fallito. I fumatori incalliti pur volendo smettere continuano a fumare con esiti, purtroppo negativi sulla loro salute. Più dell'80%, tra chi ha provato a smettere, ha poi ceduto alla tentazione. E al Sud si fuma di più: secondo le rilevazioni delle Asl, i fumatori italiani sono il 29%, più uomini che donne, e consumano in media quasi un pacchetto al giorno (14 sigarette). Quanto agli adolescenti, come è emerso dal Rapporto nazionale sul tabagismo dell'Istituto superiore di sanità, un terzo è oggi consumatore di sigarette tradizionali, e-cig o tabacco riscaldato ed il fumatore diventa, così, un policonsumatore. E gli adolescenti che consumano tabacco o prodotti contenenti nicotina hanno anche una maggiore propensione all'assunzione di alcol e altre sostanze. I dati parlano chiaro : con 93mila morti ogni anno il fumo è causa nota di almeno 25 patologie tra cui tumori e malattie cardiovascolari. Circa l'85% dei casi di cancro del polmone è legato ad esso, ma oggi nei centri antifumo accede lo 0,1% dei fumatori. Ma c’è una buona notizia: il 60% dei fumatori che partecipano ai corsi abbandona le sigarette. Nel capoluogo toscano è possibile grazie agli incontri del Gruppo di Disassuefazione dal Fumo promosso dalla Lega italiana lotta ai tumori di Firenze per aiutare i fumatori a rinunciare per sempre alle sigarette. I corsi ripartono dal 23 febbraio. “Il metodo Lilt è un metodo dolce, non si smette da un giorno all'altra ma gradualmente - spiega Claudia Bricci – è focalizzato a risolvere gli aspetti psicologici della dipendenza dal tabacco. Poi fondamentale è il sostegno reciproco che si crea nel gruppo”. Il corso si articola in tre fasi, la prima comprende le motivazioni personali e l’auto-osservazione, la seconda lo stop al fumo, la terza il mantenimento e il sostegno all’ex-fumatore. Le sedute sono otto. “Smettere di fumare non è un obiettivo irraggiungibile” commenta il presidente di Lilt Firenze Alexander Peirano. “La maggior parte delle persone che seguono i nostri Gruppi di Disassuefazione dal Fumo abbandona le sigarette, alcuni per sempre altri per un lungo periodo, che comunque contribuisce a portare dei benefici alla salute. Per chi ricasca nella dipendenza dal tabacco, o anche per chi vuole semplicemente informazioni, vengono organizzati degli incontri di sostegno”.

Nasce oggi

Massimo Troisi. Artista indimenticabile del cinema italiano, dall'ironia sottile e profonda, era nato il 19 febbraio del 1953 a San Giorgio a Cremano (Napoli). Morì a Ostia (Roma) a soli 41 anni nel 1994, come conseguenza di un problema cardiaco che lo aveva accompagnato per tutta la vita. Appena 12 ore prima di morire aveva finito di girare quel capolavoro che è "Il Postino". Ha detto: "Quando c'era Mussolini i treni arrivavano in orario. Ma allora mica c'era bisogno di farlo capo del governo: bastava farlo capostazione“.