Elettra Gullè
Cronaca

Avvistamento squalo, il biologo marino: “Nessun rischio per i bagnanti”

Parla il professot Alberto Ugolini, dell’università di Firenze: “Le verdesche preferiscono rimanere al largo, dove trovano abbondanza di pesce per nutrirsi. Non hanno alcun interesse ad avvicinarsi agli umani”

Verdesca in una foto di repertorio. Si tratta di squali che non creano problemi all'uomo. Nuotando tra l'altro praticamente sempre al largo

Firenze, 17 giugno 2024 - L'avvistamento di uno squalo verdesca al largo di Marinella di Sarzana ha creato più che comprensibile scompiglio tra i bagnanti, ma il professor Alberto Ugolini, biologo marino dell’Università di Firenze, lancia un messaggio tranquillizzante spiegando che le verdesche “ci sono sempre state nei nostri mari”.

Squalo in mare, fuggi fuggi tra i bagnanti

“Ricordo che quando ero bambino i pescatori non professionisti di Castiglioncello parlavano della presenza di questi squali, che nuotano anche in acque relativamente poco profonde, inseguendo le loro prede preferite: calamari, seppie, granchi”.

Squali nel Mediterraneo, quali e quante sono le specie

“Gli squali sono importantissimi - prosegue Ugolini -. Sono dei ‘predatori di vertice’, che si nutrono di animali vecchi, malati. Insomma, tengono in buona salute le popolazioni delle specie che loro predano”. E contribuiscono così alla buona salute complessiva dell’ambiente acquatico”.

“Il loro avvistamento non deve impaurire - rassicura il docente -. Le verdesche preferiscono rimanere al largo, dove trovano abbondanza di pesce per nutrirsi. Come dire: questi squali non hanno alcun interesse ad avvicinarsi agli umani”. Si spostano velocemente e la loro lunghezza può arrivare a tre metri. Impossibile ipotizzare quante verdesche nuotino al largo della nostre coste.

Nel Mediterraneo vivono una quarantina di specie di squali, alcune delle quali possono occasionalmente attraversare le acque toscane.

Ugolini ricorda che ci sono stati avvistamenti di squali bianchi nello stretto di Piombino. “Sono abbastanza rari nel Mediterraneo - dice Ugolini -. È vero che lo squalo bianco può attaccare l’uomo, ma anche in questo caso il rischio per i bagnanti resta molto, molto basso”.

Non solo. “Nel Mediterraneo - prosegue il professore, - c’è anche lo squalo mako, che è più imprevedibile. Gli vengono attribuiti attacchi agli uomini, ma in zona tropicale”. Insomma, nel nostro mare possiamo stare tranquilli. Ma Ugolini ci tiene a ricordare che “il mare non è certo una piscina”, ma “un ambiente che dovrebbe esser meglio conosciuto”.

“È fondamentale che ci sia una maggiore consapevolezza e rispetto per l'ecosistema marino. La pesca sportiva andrebbe limitata per proteggere questi importanti predatori e garantire la salute delle nostre acque”, conclude.