
Una veduta delle spiagge e stabilimenti balneari della Versilia
Firene, 28 marzo 2025 – La stagione balneare sta per iniziare, con le prime aperture previste già dai primi di aprile ed una partenza più diffusa a metà mese, in corrispondenza della Pasqua. Il settore si trova ad affrontare un'annata particolare, segnata ancora dall'incertezza legata alla direttiva Bolkestein e alle concessioni balneari.
«Si riparte e capiremo in corso d'opera come andrà. Siamo abbastanza fiduciosi, dovrebbe essere una buona stagione, ma va capito quale sarà l'andamento», fa sapere Marco Daddio, presidente dei balneari di Lido di Camaiore. Sul fronte degli investimenti, gli stabilimenti si concentrano soprattutto sulla manutenzione ordinaria: «Io ad esempio ho rinnovato la cucina e fatto alcuni investimenti interni, ma in generale si tratta di un minimo indispensabile, senza interventi rilevanti». Non ci saranno però aumenti di prezzo per noleggiare sdraio e ombrelloni, almeno per la maggior parte degli stabilimenti. «Come associazione abbiamo dato un'indicazione di mantenere i prezzi uguali allo scorso anno, e lo facciamo da cinque anni. I cambiamenti arriveranno solo quando sarà definita la vicenda Bolkestein e le concessioni saranno assegnate in modo chiaro».
Anche a Marina di Pietrasanta la situazione è simile. Francesco Verona, presidente dell'associazione balneari, spiega che «pochi stabilimenti riapriranno ai primi di aprile, ma da Pasqua in poi ci sarà un'apertura più generale. La stagione si spera di farla come gli altri anni, non sappiamo se sarà una delle ultime, per la questione delle concessioni, ma se il tempo è bello non dovrebbe cambiare molto da quella del 2024». Per quanto riguarda i lavori di preparazione, anche a Pietrasanta si punta al mantenimento piuttosto che all'innovazione: «Si fanno lavori di manutenzione per evitare il deterioramento delle strutture, ma investimenti radicali non ci sono. Se c'è una sdraio o un telo rovinato, si cambia solo quello e non tutto l'arredo come in passato».
Uno dei problemi principali resta quello del personale, in particolare si fa molta fatica a trovare gli assistenti bagnanti. «Prima c’era la fila di ragazzi pronti a lavorare, nei bagni arrivavano pile di curriculum. Ora non si trova nessuno – sottolinea Verona –. Una volta chi studiava prendeva il brevetto per fare il bagnino durante l’estate, oggi preferisce andare in vacanza, anche perché le famiglie spesso li sostengono economicamente». E, secondo il presidente dei balneari, non è una questione di stipendio: «I bagnini vengono pagati secondo il contratto previsto, ma i giovani vogliono il fine settimana libero, cosa che nel nostro lavoro è impossibile».