LAPO CECCONI
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Cronaca

Le startup, imprese in bilico tra follia e incertezza

Venti di innovazione, una guida per scoprire la rivoluzione digitale

La tastiera di un computer

La tastiera di un computer

Firenze, 26 maggio 2020 - Parliamo di rivoluzione digitale e non possiamo non iniziare con le start up, entrate ancor più nel dibattito pubblico grazie alle misure previste dal Decreto Rilancio da poco approvato dal Governo che prevede, tra le altre misure, fondi e iniziative volte a rafforzare il fragile ecosistema delle aziende innovative in Italia.

A questo punto però serve mettere ordine sul mondo delle startup e sulle loro peculiarità, partendo dalla definizione che ne dà Steve Bank, imprenditore seriale e esperto di innovazione della Silicon Valley.

A riguardo Bank afferma che le start up sono organizzazioni temporanee, che hanno lo scopo di cercare un modello di business scalabile e ripetibile. Semplice, no? Direi di no. Provo a spiegare meglio alcuni termini insidiosi in questa definizione ma fondamentali per capire se ci troviamo realmente di fronte ad una start up. Per prima cosa è un’organizzazione temporanea.

E’ vero che fare impresa è un rischio, lo è ancora di più in italia. Ma difficilmente sentirete affermare un imprenditore che la sua azienda è temporanea. Invece l’essere temporaneo è una delle caratteristiche che contraddistinguono le start up dalle altre aziende.

La natura innovativa e dirompente dell’idea tecnologica proposta dalla startup non permette una programmazione di lungo periodo, bensì accentua la necessità di testare e validare in modo rapido il proprio prodotto o servizio. La continua sperimentazione e la temporaneità sono i presupposti fondamentali per individuare il modello di business idoneo all’innovazione proposta, ovvero alla modalità con cui l’azienda produce ricchezza con servizi o prodotti sinora non conosciuti dal mercato e quindi senza una guida e una storia per metterli in piedi.

Il modello di business, infine, deve essere scalabile e replicabile. Quindi il prodotto o servizio che viene immesso nel mercato, attraverso la startup, deve essere rivolto ad un mercato ampio e in crescita (scalabile) e deve essere ripetibile in tutti i suoi processi, siano essi di vendita, commercializzazione o distribuzione (replicabile).

La tecnologia è l’ingrediente essenziale, ma non unico, per rispondere a questi requisiti. Ulteriori elementi di successo di una start up sono la presenza di un team multidisciplinare, il capitale di rischio per la continua attività di ricerca e sviluppo, unita ad una dose di follia per questo viaggio in bilico tra (facili) fallimenti e (pochi) successi. Nella prossima puntata andiamo a vedere cosa succede in italia.