Serena Valecchi
Serena Valecchi
Cronaca

Stefano Massini e la scuola di scrittura: “Guardate dentro di voi e create parole liberamente”

Pergola strapiena per “Liberamente”, l’esordio dello scrittore fiorentino da direttore artistico del Teatro della Toscana

Firenze, Pergola stracolma per la prima lezione di scrittura popolare di Massini (Foto NewPressPhoto)

Firenze, Pergola stracolma per la prima lezione di scrittura popolare di Massini (Foto NewPressPhoto)

Firenze, 2 marzo 2025 – Paglia, vetro, fango e ghiaccio. Ruota attorno a queste quattro parole il viaggio nelle emozioni in cui Stefano Massini accompagna i suoi 'allievi' che questa mattina hanno letteralmente riempito il Teatro della Pergola a Firenze. Oltre 600 persone di ogni età, il più piccolo Cosimo, un ragazzino di appena 12 anni, hanno partecipato al corso gratuito di scrittura voluto e ideato da Massini.

Un teatro stracolmo tanto che, racconta il drammaturgo "una signora quando stamani (domenica 2 marzo, ndr) ha visto la strada bloccata, ha chiesto se fosse successo qualcosa di grosso in via della Pergola. 'E' il teatro', le hanno risposto". Niente di più vero, intorno alle 10 (la lezione iniziava alle 11, ndr) in via della Pergola si era formato un serpentone di persone in attesa di assistere alla prima lezione della scuola popolare fortemente voluta da Massini, fresco di nomina a direttore artistico. "Liberamente" il suo nome, un avverbio che tra le tante letture ha anche quella di (s)muovere, attraverso la scrittura, un dialogo interiore (Libera-la-mente).

"L'uomo - spiega Massini - ha sei emozioni di base: rabbia, paura, gioia, dolore, sorpresa e disgusto. Se hai paura sei umano, profondamente umano". Ed è proprio la paura il tema del viaggio affrontato da Massini e dai suoi 'allievi' nelle quattro lezioni della scuola popolare. "La paura - spiega ancora Massini chiedendo conferma anche a un medico presente in platea - prende forma nella parte più antica del cervello, che si chiama rettiliano. Nasce con la funzione di salvarci, recepiva il riflesso ofidiofobia, ossia la paura di ragni e serpenti.

E' quindi un'emozione connaturata all'uomo". E a tal proposito cita Fosco Maraini che durante la prigionia in Giappone scrisse "ll giorno ad urlapicchio" che contiene parole inventate ma fatte da consonanti sorde (b, c, d, g, p, q, t; b), che appunto per la durezza del suono emesso evocano la paura: "Ci son dei giorni smègi e lombidiosi col cielo dago e un fònzero gongruto". Massini invita i suoi allievi a sostituire le parole scelte da Maraini con altre parole inventate. "Vi chiedo di guardare dentro di voi. Create parole che non esistono, per trasformare la vostra paura in un suono e metterla su carta. Una parola è infinitamente più forte che mille parole. Contiene tutto, anche se non significa niente, perché è fatta di suoni". La paura così si materializza in “Brusti, secrenti, bastrugati” per una signora in platea, in “Trampastata e mascafritta” per un altro signore oppure è fatta di “I giorni sono scomposi”.

Le parole appartengono a chi le usa, servono per dare forma a ciò che abbiamo dentro, sottolinea più volte Massini. Ecco che i sostantivi paglia, vetro, fango e ghiaccio per ciascuno dei 624 presenti alla Pergola vengono associati a una paura diversa. La paura, dunque viene scandagliata da sostantivi, verbi, aggettivi e avverbi modulati sul sentire personale. Suoni che si sono poi alzati liberamente in un unico grande suono che ha fatto vibrare la sala dello storico teatro fiorentino.

"Un brivido”, come ha detto la sindaca Sara Funaro presente alla Pergola, vedere il teatro strapieno di domenica mattina. Ora l'appuntamento con Stefano Massini e il viaggio nelle emozioni è fissato per le prossime domeniche, il 9 marzo al Teatro di Rifredi, il 16 marzo al teatro Era di Pontedera, il 23 marzo ancora alla Pergola. E, raccomanda Massini salutando un pubblico entusiasta: “Scrivete di pancia e non di testa, come diceva Alda Merini”.