MONICA PIERACCINI
Cronaca

San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti. Cosa sono e come vederle

L'intervista all'astrofisico Pierdomenico Memeo

Notte di San Lorenzo, nel riquadro l'astrofisico Pierdomenico Memeo

Notte di San Lorenzo, nel riquadro l'astrofisico Pierdomenico Memeo

Lucca, 5 agosto 2023 - Il 10 agosto torna il festival culturale 'Stanno tutti bene', patrocinato dal comune di Capannori, che si svolge alla tenuta Lenzini di Gragnano (Lucca). Tra gli ospiti della serata, a ingresso libero, dedicata alle stelle cadenti, ci sarà anche Pierdomenico Memeo, astrofisico e divulgatore.

Anche quest'anno tutti con il naso all'insù per esprimere un desiderio?

«Quest'anno le stelle cadenti si vedranno anche meglio perché non ci sarà la luna piena, che con la sua luminosità può nasconderle ai nostri occhi, ma calante. Il periodo in cui si vedranno di più non è però esattamente il 10 agosto, ma il picco centrale corrisponde ai giorni del 12 e del 13 agosto. Sarà comunque una buona notte, quella di San Lorenzo, per vedere lo sciame meteorico delle Perseidi».

Cosa sono esattamente le stelle cadenti?

«Non sono stelle, ma appunto uno sciame meteorico, cioè nuvole di detriti di dimensioni molto piccole, più piccole di un pisello, che vengono lasciate lungo la loro orbita da comete o in alcuni casi asteroidi. Ogni anno la Terra, nella propria orbita intorno al Sole, attraversa queste nuvole di detriti: il nostro pianeta viene investito da questo addensamento, come un'automobile che finisce in uno sciame di moscerini. E proprio perché i frammenti sono di dimensioni estremamente piccole (al massimo una decina di centimetri di diametro, ma per la maggior parte molto più piccole) quando attraversano l'atmosfera bruciano completamente, lasciando dietro di loro solo una striscia di luce».

Questo fenomeno c'è tutto l'anno?

«Gli sciami meteorici principali sono una ventina, ma il numero complessivo di sciami minori non è conosciuto con precisione, e potrebbe superare il migliaio. Le Perseidi sono sicuramente lo sciame più famoso e sono quelle appunto attive tra il 17 luglio e il 24 agosto, con il massimo intorno al 12 agosto. Sono note anche con il nome tradizionale di 'lacrime di San Lorenzo' dal nome del Santo paleocristiano commemorato dal calendario liturgico in quella data. Le Perseidi sono associate alla cometa Swift-Tuttle. Ce ne sono altre, però. Ad esempio le Leonidi, visibili dal 14 novembre al 21 novembre e legate alla cometa Tempel-Tuttle. Pur essendo uno sciame di media intensità, sono state protagoniste di alcune delle piogge di meteore più intense mai osservate, come quelle del 1833 e 1866, con migliaia di meteore all’ora: questo avviene negli anni quando la cometa progenitrice passa nel suo punto più vicino al Sole, subendo un più massiccio rilascio di materiale e un conseguente aumento del numero di frammenti in orbita».  

Quando sono state scoperte le stelle cadenti?

«Non molto tempo fa. Attorno al 1860, da un italiano, Giovanni Schiaparelli, che ha capito il collegamento tra questo fenomeno e i detriti lasciati lungo l'orbita dai corpi cometari».

Il 10 agosto si avvicina: qual è il modo migliore per vedere qualche stella cadente? «Trovare un luogo con una buona osservabilità, che sia buio, e quindi andare in montagna o in collina, lontano dalle luci. Poi, sdraiarsi su un prato osservando il cielo e lasciarsi guidare dai propri occhi. Non servono telescopi. L'osservazione strumentale funziona molto bene per osservare gli 'oggetti', quindi la luna, che si vede anche bene, con le sue gibbosità, anche se sorge abbastanza tardi in questo periodo, i pianeti, qualche nebulosa, ma sono inutili per le stelle cadenti perché si tratta di un fenomeno casuale. La striscia luminosa può infatti comparire in qualunque punto del cielo».